Alzala al cielo capitano! Domenico Berardi, a sorpresa, ha alzato al cielo la Coppa Nexus per la vittoria della Serie B da parte del Sassuolo. Dopo la gara con il Catanzaro infatti grande festa al Mapei Stadium di Reggio Emilia per la premiazione dei neroverdi in una magica serata che ha visto poi il numero 10 indossare la fascia da capitano per uno scorcio di partita, fino al momento del cambio. Curiosamente, la fascia è passata dal braccio di Pedro Obiang (il capitano 'ufficiale) a Berardi appunto e poi a Filippo Romagna, i tre moschettieri che erano anche in prima fila sul palco e che hanno sollevato quasi all'unisono il trofeo.

Domenico Berardi di fatto chiude un cerchio magico aperto 12 anni fa con l'esordio in Serie B e tra i professionisti proprio contro il Sassuolo. Lui, calabrese doc di Bocchigliero (provincia di Cosenza) immortalato con la Coppa al cielo davanti a una squadra calabrese, il Catanzaro (aria di sentitissimo derby da quelle parti) con Mimmo che ha rimesso le cose a posto, riportando la chiesa neroverde al centro del villaggio.

SCELTI DA SASSUOLONEWS:

Sassuolo, addio al record di punti ma col Frosinone si può scrivere comunque la storia

SN - Calciomercato Sassuolo: Toljan e Obiang verso l'addio. Romagna spera

Sassuolo, venerdì la festa in Piazza con la Coppa insieme ai tifosi: i dettagli

Dall'infortunio all'infortunio. Mimmo si è fatto male a Verona a marzo e quel giorno in molti hanno alzato gli occhi al cielo, imprecando, prendendosela con la sfortuna. Sono in molti infatti a credere che nella fatal Verona sia cambiato anche il destino del Sassuolo. Era la prima di Davide Ballardini. Una gara 'tranquilla', destinata forse a terminare sullo 0-0 ma dopo l'infortunio al tendine d'Achille di Mimmo - che era rientrato proprio da poco dopo un altro infortunio - Matheus Henrique ha perso una brutta palla a centrocampo lanciando in porta Karol Swiderski che poi la porta in Serie A non riuscirà a centrarla più. Poi il lavoro, la fatica, l'addio ai sogni di gloria per l'ultimo treno (?) perso per andare in una big ad ascoltare la musichetta della Champions League. Il ritorno in campo a ottobre con il Cittadella, nella goleada maxima del Sassuolo (vittoria per 6-1), sfornando anche un assist.

In quelle settimane - e non può essere un caso - stava anche iniziando a decollare il Sassuolo di Fabio Grosso. Dal suo rientro in gruppo, dopo aver preso confidenza con la categoria e aver fatto passare i mal di pancia del mercato a diversi big, il Sassuolo di fatto non ha fallito un colpo, trascinato dal suo grande campione.

Con il Catanzaro quella coppa alzata al cielo perché "Avevo un conto in sospeso, ho lavorato duro per riportare il club dove merita e ora ci godiamo la festa. L’infortunio è stato pesante, ho lavorato duro per fare questo mestiere che amo da quando sono bambino e sono rientrato con la voglia di riportare il club dove merita". E a prendere anche idealmente il posto di bandiera al posto di Francesco Magnanelli che 12 anni fa, dopo l'ormai storico Sassuolo-Livorno 1-0 con il gol di Missiroli, alzò al cielo il trofeo per la promozione in Serie A. Mimmo e Francesco. Un po' come mamma e papà. Difficile dire a chi si vuole più bene...

Sezione: News / Data: Mar 13 maggio 2025 alle 14:30
Autore: Antonio Parrotto
vedi letture
Print