C'è un Sassuolo con le big e un altro Sassuolo con le altre. Ormai è assodato ed è un dato di fatto. Lo ha dimostrato anche questa intensa settimana: prima il 4-0 senza storie contro la Sampdoria (anche se i neroverdi - come ricorda Dionisi - hanno creato tanto), poi il 2-1 arrivato all'88' contro la Juventus nei quarti di finale di Coppa Italia e infine il 2-2 con la Roma, ancora una volta strappato dagli avversari nei minuti finali. All'andata ci aveva pensato El Shaarawy. Stavolta è stato Cristante. Per fortuna, magra consolazione, il gol del centrocampista della Roma è valso solo un punto e non l'intera posta in palio. Ma il Sassuolo ancora una volta recrimina per gli errori in fase difensiva (è stata la mano di Chiriches, un'altra volta) e per non aver saputo chiudere un match.

La Roma, diciamoci la verità, tra le big è una delle peggiori e più brutte squadre affrontate. Mourinho è un maestro tattico (questo aspetto spesso viene sottovalutato ma Mou dal punto di vista tattico è uno dei migliori) ma è il top assoluto anche a livello comunicativo. Il portoghese però non è riuscito a dare un grande gioco alla sua squadra. È bravo a spostare l'argomento una volta sull'arbitro, un'altra volta ancora su altre polemiche, sviando l'opinione pubblica dal vero problema: il gioco della Roma ma anche la qualità della sua squadra. Il Sassuolo poteva approfittarne, nonostante le assenze di Scamacca e Raspadori (non dimentichiamolo), oltre a Djuricic e Toljan. L'identità neroverde si è ben vista anche in mezzo alle difficoltà, sia in maniera positiva che in maniera negativa. E forse, in 11 contro 11 sarebbe andata diversamente...ma bisogna essere onesti e dire che il doppio giallo a Ferrari era sacrosanto (così come poteva starci il doppio giallo a Kumbulla e così come l'arbitro Guida ieri ha azzeccato tutte le grandi decisioni della partita).

Domenica prossima ci sarà l'Inter a San Siro, poi avversari più 'abbordabili', rispetto agli ultimi, come Fiorentina, Venezia, Salernitana e Spezia. Sulla carta però saranno gli avversari più difficili. Nel girone d'andata e anche in questo inizio di ritorno, i neroverdi hanno dimostrato di saper affrontare a viso aperto le big, ma di non riuscire ad avere la stessa intensità e lo stesso spirito con le formazioni 'pari livello'. Intanto, è arrivato un buon punto con la Roma che serve a smuovere la classifica e a tenere a distanza il Cagliari (9 punti sono ancora un buon margine) e le altre, dal Torino al Verona, passando per l'Empoli, continuano ad arrancare e danno ancora speranze per un possibile sorpasso. Ma se i neroverdi non cambieranno marcia contro le non big, ci sarà poco da fare: saranno gli altri, forse, a sorpassarli.

Ha detto mister Dionisi proprio sull'argomento: "Io una spiegazione me la sono data: è nella volontà, nell'atteggiamento. Se guadate la partita a Genova con la Samp, senza farvi condizionare dal risultato, abbiamo perso 4-0 ma abbiamo calciato 27 volte, abbiamo fatto prestazione. Abbiamo perso meritatamente per l'atteggiamento avuto. Su questo dobbiamo crescere. Siamo molto giovani, perché anch'io sono un allenatore giovane. Abbiamo più un andamento altalenante nelle partite, nella volontà di rimanere attaccati nelle partite, questa è la mia mission: cercare di rimanere attaccati a tutte le partite". Speriamo che l'allenatore riesca nel suo intento o nella sua mission entro la fine della stagione. Ormai il campionato sta per finire...

Sezione: Editoriali / Data: Lun 14 febbraio 2022 alle 19:24
Autore: Antonio Parrotto / Twitter: @AntonioParr8
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