Valeria Monterubbiano e il Sassuolo Femminile, un percorso iniziato molti anni fa, con i primi allenamenti a Rivalta e in un gruppo pieno di volti nuovi. Oggi, guardandosi indietro, può dire di aver vissuto momenti che resteranno per sempre: dal gol in rovesciata nel 5-4 contro il Parma, alla vittoria sulla Juventus al Mirabello al rientro dall’infortunio. La giocatrice, che ha tagliato di recente il traguardo delle 100 presenze in neroverde, si è raccontata ai microfoni di SassuoloChannel.

Ecco le sue parole: "Tagliare il traguardo delle 100 presenze in maglia neroverde sicuramente è una grande soddisfazione a livello personale. Essere al fianco di giocatrici come Orsi, Filangeri e Philtjens mi dà un motivo di di orgoglio ed è sicuramente una grande gioia anche se inaspettata nel senso che non pensavo di essere arrivata, pensavo di essere lì vicino ma non pensavo fossi arrivata proprio a 100. Diciamo che nel momento in cui inizio un percorso penso sempre a fare quanta più strada possibile e di percorrere quanti più chilometri possibile. Non me lo aspettavo ma esserci arrivata è sicuramente bello ed emozionante".

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I primi allenamenti in neroverde?
"I primi allenamenti li ricordo benissimo a Rivalta in mezzo alla natura circondati  dal verde. Ricordo benissimo il gruppo, i primi attimi. Eravamo tante ragazze nuove e il mister era nuovo quindi c'era tanta novità nell'aria. Era di quel primo anno Benedetta Orsi e Benedetta Brignoli e poi nel nei vari anni si sono aggregate Davina Philtjens e Daniela Sabatino anche se poi diciamo andando e tornando e via dicendo, poi le varie ragazze che magari sono qui da più anni".

Quali partite ricordi con affetto?
"Di partite belle posso ricordare una partita con il Parma di due stagioni fa. È stata bella per me però è stata bella anche per la squadra perché abbiamo ottenuto una vittoria in un derby che è sempre una vittoria di spessore, un 5-4 in cui ho segnato due gol, di cui uno in rovesciata. Ho immaginato di poter fare un gol in rovesciata, è arrivato e quindi lo ricorderò per sempre. Oltretutto sugli spalti c'erano i miei quindi vedere anche loro alzarsi insieme agli altri, insieme alle mie compagne è stato molto molto bello".

Ricordi la prima annata?
"Sì, ricordo l'annata. In quell'anno ho avuto un infortunio e ricordo benissimo che al mio rientro dopo vari mesi abbiamo vinto contro la Juventus al Mirabello con un gol all'ultimo di Martina Tomaselli. Un grandissimo gol e quello è stata una gioia immensa. Quel giorno lo ricordo benissimo, è stato proprio un'esplosione di emozioni, di bello, una gioia immensa sicuramente". 

Come sei cambiata in questi anni?
"Da Reggio poi a Sassuolo son cresciuta e son passati tanti anni, quindi sono arrivata ragazzina, ho vissuto tanti luoghi. Ne ho uno del cuore che è il monte Evangelo. A me piace molto la natura e il monte Evangelo rappresenta un po' un essere in pace con i sensi, un po' il luogo in cui andare e ricaricare le energie. Ci sono le giornate per i trekking e le giornate  per un libro, per una chitarra che non suono io perché sono imbranata. Abbiamo tantissimi artisti in squadra. Lia Lonni è il nostro De Andrè, io mi metto nel gruppo degli ascoltatori che servono eh perché senza il pubblico voglio dire non si fa niente".

Hai iniziato il il percorso da allenatore paralimpico...
"Sì, ho partecipato insieme a Matteo Zavaroni che è l'attuale allenatore dei ragazzi della Sanpro Special. Il Sassuolo su questo mi ha aiutata e sicuramente mi ha appoggiata anche in quelli che erano poi gli incontri in presenza. È stata una bellissima esperienza che mi ha dato tanto da un punto di vista umano soprattutto e ad oggi posso dire di essere ufficialmente abilitata quindi una bellissima soddisfazione al di fuori dal campo".

Un gol a quattro zampe?
"Di iniziative sociali diciamo che il Sassuolo ne fa parecchie e a me personalmente fa molto piacere partecipare e tra queste sì anche un gol a quattro zampe. Crodino è bello, ti fa anche sentire parte magari di una comunità perché poi vivi la città oltre che appunto il rettangolo verde e ti avvicina molto alla popolazione, ai sassolesi e questo a me personalmente fa star bene. Credo sia un dare e ricevere. Nel senso che molte delle cose che ho fatto anche grazie al Sassuolo sono magari partite anche da me, allo stesso tempo non mi sono mai sentita ostacolata dal Sassuolo, anzi, e molte volte ho sentito di avere al mio fianco una società che teneva a questo tipo di iniziative. Dico dare e ricevere proprio per questo perché è stato un po' un 50 e 50".

Cosa diresti alla Valeria arrivata nel 2018?
"Se le due Valerie, quella arrivata nel 2018 e quella di adesso si incontrassero forse la Valeria di adesso direbbe che nel calcio ci sono tanti ruoli che ognuno ha il suo ruolo e che tutti sono importanti".

Se le tue presenze fossero una canzone quale canzone sarebbe?
"Le mie presenze se fossero una canzone 'Volevo essere un duro' di Lucio Corsi. E la finisco con lui che dice 'ma sono Lucio' e io dico 'ma sono Valeria'".

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Valeria Monterubbiano
Sezione: Sassuolo Femminile / Data: Ven 07 marzo 2025 alle 19:38
Autore: Manuel Rizzo
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