Alberto Malesani, doppio ex di Sassuolo e Fiorentina, ha parlato a Radio FirenzeViola, durante "Viola Amore Mio", dei traguardi raggiunti dalla Fiorentina in questo finale di stagione e anche della sfida contro il Sassuolo: "La società ha lavorato bene in questi anni e anche l'allenatore Vincenzo Italiano che, secondo me, sta facendo grandi cose sotto tutti i punti di vista. Ha saputo anche gestire bene le critiche e, da aziendalista, è riuscito a fare a meno di assenze importanti come Vlahovic quando è stato ceduto a risistemare la squadra. I risultati si vedono".

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Quale può essere la ricetta giusta per battere il West Ham?
"E' una partita unica, può succedere di tutto: le probabilità sono 50 e 50. Non spetta a me dare consigli a Italiano, proseguirei solo quello che sta facendo. Io posso dire che bisogna concentrare tutto ciò che si ha in una partita sola. Sta anche ai giocatori capire che è una partita unica per loro: se vinci non la può cancellare nessuno".

Dal punto di vista tattico, Italiano deve riproporre le sue idee anche in finale?
"Certo, non sono d'accordo coi titoli dei giornali del giorno dopo la finale di Coppa Italia. Più di quel che ha fatto, Italiano non poteva fare. E' stato bravissimo da inizio a fine, per me meritava di vincere la Fiorentina. Nei novanta minuti hanno dominato i viola, l'Inter è una squadra più attrezzata ma come espressione di gioco, quella sera lì, meritava la Fiorentina".

Lei si rivede un po' in Italiano, a livello di percorso?
"Mi rivedo in lui, e credo viceversa, sotto l'aspetto dell'entusiasmo che infonde alla squadra. Vive la partita in maniera molto intensa, poi suoi discorsi tattici ogni allenatore ha le proprie idee. Le sue buone e propongono un buon calcio. Onore a Italiano che non è mai stato intaccato neanche dalle critiche quando le cose andavano meno bene".

In fase difensiva la Fiorentina rischia troppo?
"Per me è un pregio: per arrivare nelle finali internazionali come ha fatto la Viola bisogna giocare così. Io ogni tanto mi rivedo la finale che abbiamo fatto col Parma contro il Marsiglia, quello era il modo di giocare. Bisogna fare qualcosa di diverso, è un calcio più continuo e intenso. A livello internazionale nella partita secca vanno via tutte le energie psico-tattiche. Giocare come vuole Vincenzo è giustissimo, un po' di rischi ci vogliono".

Jovic o Cabral là davanti?
"Italiano ha il polso, quello che deciderà lui è la cosa giusta. Fidatevi di lui. Come può uno, dall'esterno, sapere come sta il giocatore? Poi ogni allenatore va in campo per vincere...".

Come si chiama il vino che lei produce?
"Si chiama La Giuva. Anche se da pochi mesi ho ceduto l'attività perché ho deciso di andare in pensione e posso godermi gli ultimi anni che mi rimangono, divertendomi in bicicletta, giocando a golf".

Qual è la sua opinione sul caso Juve? Ora l'ottavo posto torna di moda. 
"E' un calderone che non finisce più, ci sono dentro tutti. Il problema non è la Juve, si pensi al Chievo che è stato il più penalizzato ed è sparito dalla faccia della terra. Le plusvalenze le fanno tutti, giustamente la Juventus deve pagare anche se è una squadra forte che non muore mai. Quanto all'ottavo posto, credo che a questo punto sia importante. Anche se la cosa fondamentale, e penso che Italiano la pensi come me, sia la finale di Conference. Bisogna concentrarsi solo su Praga. Una delle poche partite che ho visto in questi anni è stata la Fiorentina di Italiano al Bentegodi, anche perché mi diverte. E' la squadra che gioca meglio insieme al Napoli. La Viola rispecchia il carattere del suo mister, Italiano era un leader già in campo, non voleva mai perdere".

Sezione: Non solo Sasol / Data: Gio 01 giugno 2023 alle 20:30
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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