Seconda parte dell'intervista a Simone Missiroli sul tema 'centenari Sassuolo' (qui la prima parte). L'ex centrocampista neroverde, ora responsabile dei prestiti, ha parlato partendo da Marco Piccioni, un altro dei centenari neroverde: "È stato il mio capitano quando arrivai a gennaio nel 2012. È stato un calciatore importante per il Sassuolo, poi a fine stagione decise di seguire mister Pea a Padova e le nostre strade si sono divise. Mi è capitato di rivederlo poi a Parma".

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Consolini?
"Nicolò era uno di quelli con cui ho più legato, appena arrivato. Bravissimo ragazzo, sempre sorridente, era uno di quelli con cui uscivo di più. Conservo un bel ricordo di lui, purtroppo ci sentiamo poco, non è facile tenere i contatti quando le strade si separano ma è sempre un piacere sentirlo".

Pomini?
"Pomo è un pezzo di cuore, un ragazzo eccezionale. Ci sentiamo ancora adesso. Abbiamo vissuto degli anni belli insieme, ci siamo tolti tante soddisfazioni. Quando andò via, io non sono uno che fa questo genere di cose, ci fu la presentazione della squadra e presi il microfono, col cellulare feci il video facendo il coro "Salta con noi Alberto Pomini", il coro che i tifosi solitamente gli dedicavano, per farvi capire quanto ero dispiaciuto del suo addio e quanto gli volevo bene".

Di Francesco?
"Sicuramente è stato uno degli allenatori più importanti della mia carriera. Mi ha fatto fare il salto di qualità in Serie A, mi diede un ruolo preciso che è quello di mezzala, mi fece giocare anche play davanti la difesa. Non scorderò mai il gol della promozione. Finge di essere tranquillo ma quando vede la palla entrare in rete fa uno scatto andando ad abbracciare gente a caso sotto la tribuna, non scorderò mai quel momento".

Peluso?
"Era stato preso per alzare il livello della squadra e degli obiettivi. Un ragazzo eccezionale, sempre a dare una mano nei momenti difficili. Ha dato tanto a Sassuolo, ora anche lui ha iniziato una nuova avventura, siamo legati da un buon rapporto".

Acerbi?
"Ci avevo giocato già alla Reggina, poi arrivò a Sassuolo. Dopo che passò quello che tutti sappiamo ebbe un'evoluzione incredibile, diventando uno dei difensori più forti d'Italia. In campo era uno che rimproverava stesso, io per smorzare gli animi gli ridevo in faccia, così si calmava un po' anche lui e si faceva una risata anche lui".

Defrel?
"Si vedeva dagli allenamenti che era forte. Nel primo periodo aveva delle difficoltà ma poi esplose, fece vedere le sue qualità. Penso che avrebbe potuto fare molto di più per le sue qualità ma è ancora qui a Sassuolo e può darci ancora tanto".

Longhi?
"Ragazzo eccezionale, ci sentiamo spesso, è uno degli amici che il calcio mi ha lasciato. É stato importante per il Sassuolo, per la promozione. Un aneddoto? Sul gruppo che abbiamo insieme, durante Crotone-Sassuolo c'era il campo impraticabile per un acquazzone. Dopo 40 secondi provò a rinviare, calciò l'acqua e cascò a terra, zuppo dopo 40 secondi di partita".

Rogerio?
"È arrivato che era un bambino, era introverso, ora l'ho trovato maturato. Si sta imponendo in Serie A, sicuramente darà tanto al Sassuolo e si toglierà tante soddisfazioni".

Gazzola?
"Su Marcello potrei scrivere un libro visto quello che abbiamo passato insieme. Sono un amico, testimone di nozze. Ragazzo splendido, sempre a disposizione. Uno che dava sempre il massimo in allenamento, anche quando non giocava. Quando abbiamo vinto il campionato, io avevo la testa fasciata, finita l'adrenalina ebbi un giramento di testa, dopo il Livorno, mi portarono all'ospedale. Negli spogliatoi del Braglia ero sulla barella, ai tempi c'era un gioco stupido (il gioco del tondino, ndr) e Marcello faceva sempre questo gioco. Io ero sdraiato morente, arrivò e mi fece il gesto. Per fortuna non mi diede il pugno, visto il momento, però è stata una scena surreale".

Duncan?
"Alfred era uno di quelli che era con noi quando arrivammo in Europa League. Giocatore forte, lo sta dimostrando tutt'ora. Io lo facevo arrabbiare, segnavo chi vinceva e perdeva le partitine durante gli allenamenti, alla fine chi perdeva pagava, lui perdeva sempre e lo prendevo in giro. Se ascolterà questa intervista si farà una risata anche lui".

Cannavaro?
"È stato uno dei grandi acquisti della storia del Sassuolo. Un ragazzo incredibile, un'umiltà incredibile. Arrivava da una piazza come Napoli si è messo a disposizione con tutti a Sassuolo. Cuore d'oro, aveva sempre una parola buona per tutti: uno su cui contare quando c'era bisogno".

Noselli?
"Ho condiviso solo 6 mesi, poi lui andò via. È stato un giocatore importante per il Sassuolo. Ora ci vediamo più spesso perché giochiamo contro a padel. E vinco io".

Sezione: News / Data: Sab 28 gennaio 2023 alle 14:57
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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