Giacomo Raspadori ha lasciato l'Italia ed è andato a giocare nell'Atletico Madrid. Non è un titolare ma l'ultima giocata con il Getafe che ha regalato la vittoria ai Colchoneros potrebbe cambiare la sua traiettoria. Si dice felice Jack in quel di Madrid. Campione d’Italia con il Napoli nel 2023 e nel 2025, campione d'Europa con l'Italia, Raspadori è l’uomo dei gol che contano e delle partite che pesano che si è raccontato ai microfoni del Corriere dello Sport, parlando anche del Sassuolo.

Magari sulla Serie A si sbilancia di più. 
"La Roma sta facendo un percorso incredibile, ma è difficile fare previsioni. Il Milan non avendo le coppe starà lì, come è successo a noi la scorsa stagione. E poi Napoli o Inter". 

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Poteva essere con Gasp ora. 
"Lo scorso gennaio ci fu un interessamento perché a Napoli giocavo poco, ma niente di concreto. Il Marsiglia di De Zerbi ha insistito di più, in inverno e in estate, poi non se ne è fatto nulla. Ma lo considero un allenatore determinante per me, fin da quando ero un giocatore della Primavera del Sassuolo. Lo definirei un padre calcistico". 
 
E Conte e Simeone? 
"Tosti. Esigenti. Con Conte si fa un po’ più di tattica e volume, qui facciamo più intensità e lavori specifici con la palla. Sono entrambi chiari e diretti. Parlano in faccia senza problemi: è fondamentale". 
 
Chi si infuria di più? 
"Non lo so, è una grande lotta, vogliono trasmettere le cose quando ritengono giusto farlo. Tra un po’ di tempo ve lo dico chi è peggio". 
 
Ha fatto bene a restare a Napoli fino a giugno? 
"Sì. Ho deciso io dopo aver parlato con Conte che mi diceva che alla lunga sarei diventato importante e così è stato, anche se purtroppo ho dovuto sfruttare l’infortunio di qualche compagno. Rivincere lo scudetto è stato un traguardo incredibile". 
 
E poi è arrivato l’Atletico. 
"Mai avrei immaginato nella vita di indossare una maglia così importante".

La Nazionale di tennis è campione del Mondo, voi non sapete neppure se farete il Mondiale. E non sarebbe la prima volta. 
"Appunto, dobbiamo essere arrabbiati e sfruttare anche quello che è successo negli anni scorsi. Andare in America è l’obiettivo, non possiamo fallire. Sento la fiducia di Gattuso, ma non conta chi gioca: dobbiamo passare e basta. Siamo una squadra forte con dei valori umani e tecnici importanti, dobbiamo essere positivi e avere il sorriso. Daremo tutto". 
  
Ma è vero che lei a Napoli ha tenuto casa? 
"No, falso. Ero in affitto. Ma è una città che porto nel cuore non solo per gli scudetti vinti o le persone incontrate. Lì abbiamo costruito la nostra famiglia, anche se adesso mia figlia dice già qualche parola in spagnolo. E a noi fa un po’ strano…". 

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Sezione: News / Data: Mar 25 novembre 2025 alle 16:52
Autore: Sarah G. Comotto
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