"L’emozione è sempre quella, sia se la vivi dal campo sia se la vivi dalla panchina. Credo che poi allenare queste ragazze sia veramente fantastico perché non si risparmiano mai e cercano sempre di dare il 100%, alle volte sbagliano ma vediamo che sbagliano anche in Serie A maschile, quindi le perdoniamo sotto questo punto di vista, ma allenarle è veramente bello": parole e musica di mister Gianpiero Piovani, tecnico del Sassuolo Femminile, che ha parlato ai microfoni di SassuoloNews.net e dei cronisti presenti, a margine della vittoria contro l'Inter, affrontando vari temi.

C’è un'affinità fra quel Piacenza tutto italiano e straordinario, e un miracolo di provincia? Là c'era la famiglia Garilli e qua ci sono gli eredi di Squinzi e della Mapei..
"È molto similare la cosa. Sono due personaggi fantastici che hanno portato due realtà come Piacenza e Sassuolo dalle piccole categorie alle massime serie. Questo per loro è stato motivo di grossa soddisfazione, e io prima da giocatore e ora da allenatore cerco di dare sempre il massimo proprio per loro".

Quante giocatrici straniere si possono tesserare nel calcio femminile?
"Nove straniere, noi ne abbiamo otto di cui abitualmente 4 o 5 in campo".

Nell’anno in cui il calcio femminile gode della massima attenzione..
"Sì diciamo che il mondiale ha alzato un’asticella e ha invogliato anche giocatrici straniere e di qualità ad assaporare il campionato italiano. Lo hanno fatto con grande voglia, hanno alzato la qualità e soprattutto la professionalità, e stanno aiutando noi e tante ragazze italiane a crescere. Non che le nostre siano dietro, però se vogliamo fare quel salto e diventare professionisti sicuramente dobbiamo cercare di lavorare tutti insieme, come fanno gli uomini".

Ha un’opinione sulla reazione di Aluko? De Zerbi ha detto che il razzismo c’è nella società e il calcio è espressione della società. Ha visto che sono state usate parole forti dalla juventina?
"Ormai ci basiamo tutti su queste cose ma io lascio perdere. Si è smentita da sola perché ha detto che Torino è una città molto fredda e la gente si fa gli affari suoi, quindi non è sicuramente razzismo. Se c’è stato un episodio di razzismo va sicuramente punito, ma su queste cose stiamo marciando un po’ troppo. Cerchiamo di giocare più a calcio e divertirci".

Riguardo all’esplosione del numero di squadre femminili di grandi club maschili. Lei ha vinto uno scudetto?
"Purtroppo no, ho vinto il campionato ma ho perso lo scudetto ai rigori".

Era meglio prima? Adesso arriveranno tutti i grandi club?
"Magari! Come Lazio e Napoli, che stanno cercando di vincere il campionato di Serie C per arrivare poi alla Serie A. Magari arrivassero, così le ragazze diventeranno professioniste e sarà un giusto premio per loro".

Sezione: Sassuolo Femminile / Data: Gio 05 dicembre 2019 alle 15:35
Autore: Giovanni Fiori
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