Non c'è pace per la nuova Serie A! Era stata trovata la data ufficiale per la ripartenza, ovvero il 12 settembre, ma con ogni probabilità l'avvio slitta di almeno una settimana. Il via con una settimana di ritardo, ma con lo stesso format e senza playoff. Il prossimo campionato di Serie A dovrebbe partire il 19 settembre e non il 12. Non è ancora stata ancora presa una decisione ufficiale, ma questa è l’ipotesi al momento più probabile. Le società ieri pomeriggio, dopo l’assemblea, sono state contattate singolarmente da via Rosellini e hanno espresso la loro preferenza. A conti fatti i “voti” raccolti dal 19 sono in maggioranza, ma i favorevoli al 12 non sono pochi. C’è anche chi vorrebbe ritardare fino al 26 o addirittura fino al 3 ottobre, ma a quel punto non ci sarebbero più le date per giocare tutte e 38 le giornate e sarebbe svuotato di eventi il mese di settembre, scontentando le tv. Oggi sarà presa una decisione su come procedere. Possibile che lunedì sia organizzata una call con i club. Le date (inizio e fine del torneo più le pause) saranno portate al Consiglio Federale di martedì per la ratifica definitiva. A proposito della conclusione del torneo non verrà accolta la richiesta della Figc di fissare l’ultima giornata il 16 maggio 2021, invece del 23. Gravina sperava di poter dare qualche giorno in più a Mancini e agli azzurri per preparare l’Europeo che inizierà l’11 giugno, ma non sarà ascoltato. 

Il week-end in arrivo servirà per studiare tutti gli incastri del calendario. L’Head of Competitions di via Rosellini, Butti, girerà alle società una serie di ipotesi che hanno un comune denominatore: accorciare la pausa natalizia per partire con una settimana di ritardo ("Il 12 settembre non si può iniziare" ha detto arrabbiatissimo in assemblea Giulini). Si potrebbe tornare in campo il 2-3 gennaio, salvando così il Natale con le famiglie per i giocatori. L’altra ipotesi era di giocare il 27 e il 30 dicembre, ma non ha raccolto consensi. La pausa natalizia non sarà più di due settimane, ma al massimo 9-10 giorni (5 di vacanza e altrettanti di allenamenti), con buona pace di chi ha molti sudamericani. Del resto, la prossima stagione sarà una sorta di “coperta corta”: impossibile soddisfare le esigenze di tutti. Nella speranza, ovviamente, di non andare incontro a situazioni limite o di emergenza che obblighino al rinvio di qualche partita o di qualche giornata. A quel punto diventerebbe un’impresa ricollocarle. 

Non ha invece raccolto grandi consensi l’idea di cambio di format, con ricorso a gironi e post-season, magari in più fasi, come immaginato da Gravina. Lo scopo sarebbe stato quello di rendere meno intasato il calendario e lasciare più spazio alla Nazionale. Tutto questo però avrebbe reso inevitabile una riduzione del numero di partite con tanto di violazione dei termini dei contratti con i broadcaster (adesso ne sono previste 380). Tenuto conto del clima già incandescente con Sky, la Lega preferisce evitare di accendere altri fuochi. Quale sarà la reazione della Figc che invece ai playoff strizza l’occhio da tempo? Martedì sapremo. A riportarlo è il Corriere dello Sport.

Sezione: Non solo Sasol / Data: Ven 31 luglio 2020 alle 12:39
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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