Seconda sconfitta in campionato per il Sassuolo di mister Dionisi, la terza se si conta anche la Coppa Italia. Una gara difficile da commentare perché l'espulsione ha indubbiamente cambiato le carte in tavola ma il cartellino rosso e il fallo per chiara occasione da gol fanno parte del gioco. E stavolta è andata male al Sassuolo che stava disputando un'insolita partita, o forse dovremmo davvero cominciare ad abituarci a vivere una stagione con una squadra meno divertente (speriamo però non diventi soporifera, contro Milan e Udinese lo è stata) e, si spera, più compatta (e magari anche concreta). Non sono d'accordo con l'analisi fatta da mister Dionisi al termine della gara. È vero che l'Udinese non aveva creato pericoli ma fino al momento del gol di Frattesi, arrivato al minuto 33, il Sassuolo non aveva mai calciato verso la porta di Silvestri (stats della Lega Serie A)! L'Udinese aveva effettuato 6 tiri, 0 nello specchio, il Sassuolo ne aveva effettuati 0, in totale.

La squadra ha rischiato poco fino all'incredibile errore in uscita di Matheus Henrique, poi restando in 10 inevitabilmente la squadra si è abbassata. Dionisi e anche Frattesi dicono che l'Udinese, se si fosse rimasti in 11, non avrebbe mai segnato. Può darsi, ma purtroppo non avremo mai la controprova. Il Sassuolo ha trovato compattezza, lo dimostra il primo tempo, ma non ha ancora un gioco definito e brillante. A preoccupare è la sterilità offensiva (4 gol segnati in 6 gare) che non può essere solo relegata al fattore infortuni e mercato: mancano Berardi e Traore, Raspadori e Scamacca sono andati via. È vero, sono assenze pesantissime, soprattutto quella di Mimmo (chi è partito ormai non conta più) ma non bastano a spiegare il passo indietro compiuto dal Sassuolo sotto il profilo del gioco. Si può essere anche più attenti in difesa rimanendo, almeno un po', spettacolari. La manovra è poco fluida, nelle ultime due gare il Sasol si è affidato tanto ai lampi di genio e agli strappi di Laurientè (fa venire l'acquolina in bocca il pensiero di vederlo nel tridente con Pinamonti e Berardi)

Ieri contro all'Udinese abbiamo assistito alla solita gara...ma a parti invertite. Sì perché Sassuolo-Udinese è sempre stata una sfida con una squadra che macina gioco e ha in mano il possesso del pallone e l'altra chiusa in difesa pronta a ripartire, sfruttando gli errori dell'avversario. E così è stato anche ieri. La solita sfida ma con il Sassuolo chiuso in difesa e pronto a sfruttare l'errore dell'avversario che non è abituato a fare la partita (e il gol di Frattesi nasce da un errore dei friulani in impostazione) con l'Udinese che aveva circa il 60% di possesso palla ma non riusciva a essere la solita squadra, perché non abituata a quel tipo di partita. L'espulsione e anche i cambi hanno fatto il resto. L'Udinese ha alzato i ritmi e ha inserito qualità in attacco, i neroverdi col passare dei minuti si sono abbassati sempre più fino a crollare, proprio allo scadere.

Come già scritto nelle precedenti puntate, il luna park ha chiuso e dobbiamo abituarci a un nuovo Sassuolo. Se sarà migliore o peggiore delle precedenti versioni lo scopriremo solo alla fine. A far sperare però è il cammino dell'anno scorso. Anche nella passata stagione il Sassuolo di mister Dionisi faticò all'inizio. Per il tecnico toscano c'erano da cancellare le reminiscenze del vecchio ciclo, la sua mano si vide solo dopo qualche mese. Questa è la speranza per i neroverdi. Che il Sassuolo sia un diesel e dopo la sosta per le Nazionali in programma fra due weekend si inizi già a intravedere qualcosa di diverso. In quanto alla gara con l'Udinese, si può modificare la citazione di Gary Lineker che disse: "Il calcio è un gioco semplice: 22 uomini rincorrono un pallone per 90 minuti, e alla fine la Germania (l'Udinese) vince".

Sezione: Editoriali / Data: Lun 12 settembre 2022 alle 12:35
Autore: Antonio Parrotto / Twitter: @AntonioParr8
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