Martina Tomaselli ha vinto il premio Golden Girl 2021. La calciatrice del Sassuolo Femminile, attualmente fuori causa per un infortunio, ha raccontato i suoi sogni legati al calcio. Un sogno coltivato fin da bambina a Trento, quando a sei anni sfidava nel giardino di casa il fratello Alessandro: "Ogni giorno andavo sempre a vederlo all’allenamento - dice a Tuttosport - dove mi attaccavo alla rete. Si sono sono accorti della mia passione, mi hanno chiesto se volevo provare anch’io. Non ci ho pensato due volte: non avevo né scarpe né equipaggiamento tecnico. Mi hanno tesserata subito".

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Fino a 13 anni con i maschietti: che effetto faceva? 
"Nessuno, non avvertivo la differenza anche perché mi cambiavo in un altro spogliatoio. In campo io mi trovavo bene con loro, e loro con me. La fortuna sono stati i miei genitori, Piergiorgio e Cristina: sempre alle partite, sempre a sostenermi. Quando ho dovuto giocare solo con le ragazze sono andata al Trento Clarentia. Un anno di B e poi nel 2017 a Brescia, subito in Serie A, la stagione dello spareggio scudetto contro la Juventus. C’erano Girelli, Giugliano, Giacinti, Bergamaschi: un altro passo allenarsi con loro. Ti danno qualcosa in più, per grinta e determinazione".

A Brescia ha incontrato Gianpiero Piovani, ora siete insieme a Sassuolo. 
"Con lui mi trovo davvero bene per il modo in cui allena. A Sassuolo siamo finiti praticamente assieme, dopo averne parlato per capire che fare. Ha un carattere forte, diciamo, usa il bastone oppure la carota, senza misure. Quando serve, è giusto che alzi la voce, specialmente quando ci vede sottotono. Ma poi ci fa ragionare, ci fa capire le cose. Crede nelle giovani e questo è importante".

Sassuolo che, sulle giovani, ha puntato molto. 
"Sono qui da quattro anni, il blocco delle ragazze è rimasto sempre quello. Stagione dopo stagione sono fatti dei ritocchi, ma senza smembrare il gruppo delle giovani, con l’obiettivo di farci crescere e dare un futuro alla squadra. Alla fine ci conosciamo da tempo, capiamo i movimenti ed è un grande aiuto". 

Che cosa rappresenta la Juventus per il movimento femminile? 
"Oggi è un’altra realtà, comunque un obiettivo per ogni giocatrice. Una deve allenarsi con determinazione e costanza per raggiungere certi club. Ma il Sassuolo sta diventando una alternativa seria. Noi cerchiamo di fare sempre il nostro, senza guardare alle altre squadre, migliorando sui punti ancora deboli".

L’obiettivo è la zona Champions? 
"A inizio stagione non partiamo mai con degli obiettivi. Piovani dice: prima la salvezza. Poi, piano piano, ci guardiamo intorno. Ora ci siamo anche noi in alto, perché no?".

Parlando di allenatori, ha avuto Rita Guarino in azzurro. 
"Nell’Under 17, mi piace molto. Con lei non puoi deconcentrarti un momento perché se ne accorge subito. È una che ti spinge sempre a dare il massimo, a non accontentarti mai". 

I club professionistici si stanno accorgendo del calcio femminile. 
"Stiamo crescendo nella considerazione delle società e dei tifosi. I Mondiali in Francia hanno avuto un grande impatto sulle persone. Tante ragazzine si sono avvicinate al calcio, stiamo diventando un modello".

In Europa si ha l’impressione che le distanze si stiano accorciando, come dimostra la Juventus in Champions. 
"Se le altre sono ancora superiori fisicamente noi abbiamo altri punti di forza come la rapidità, la tecnica, la tattica. La Juventus è una squadra che non molla mai, la vittoria in casa del Wolfsburg è stato un passaggio storico".

 Che cosa ha il Sassuolo in più rispetto alle altre? 
"Siamo una squadra allegra, soprattutto una famiglia. È una piccola e, al tempo stesso, grande realtà dove stiamo bene. C’è equilibrio tra lo scherzo tra amiche e la serietà del lavoro. Stiamo bene, il sorriso non manca mai: famiglia è proprio il termine giusto".

Che cosa rappresenta il premio di Tuttosport? 
"Una grande soddisfazione che allevia questo periodo un po’ triste. Mi dà la carica per andare avanti e tornare in campo presto, più forte di prima. È uno stimolo per fare di più, e meglio".

Nell’albo d’oro viene dopo Asia Bragonzi. 
"Abbiamo la stessa età, abbiamo giocato insieme in tutte le Nazionali giovanili: Under 17, Under 19 e Under 23, fino a quando non mi sono fatta male. Abbiamo condiviso tante cose, quando ci incontriamo è sempre una grande festa".

A livello assoluto ha vinto Lieke Martens 
"Una campionessa, che ha fatto grande l’Olanda e il Barcellona".

Barcellona da dove arriva Pedri, il Golden Boy. 
"Lì sanno come valorizzare i giovani. Puntano sulla tecnica, sulla rapidità: un divertimento".

E il Golden Player è Robert Lewandowski. 
"Un bomber vero: essere affiancata a giocatori così ti fa capire dove magari puoi arrivare".

Sezione: Sassuolo Femminile / Data: Sab 04 dicembre 2021 alle 08:58
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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