Stefano Piccinini diventa grande. Il giovane difensore classe 2002 ha messo la firma sul suo primo contratto da professionista con il Sassuolo. Il giovane difensore ha rilasciato un'intervista a Sassuolo Channel, commentando così l'ufficialità della firma: "E' stata una grandissima emozione ma sappiamo che è il primo passo e spero ce ne siano tanti altri, tante soddisfazioni. La mia famiglia è rimasta contenta, mi ha sempre dato una grande mano e mi ha fatto capire che i piccoli traguardi servono per creare qualcosa di importante".

Raccontati la tua storia col Sassuolo.
"E' una storia bellissima, spero destinata a durare a lungo, riuscendo così a togliermi grandi soddisfazioni. Sono arrivato nell'Under 14 grazie al direttore Palmieri che mi ha dimostrato grande fiducia e spero di ricambiare sempre quella sua fiducia.".

Come è andata sin qui questa annata?
"E' stata sicuramente un'ottima annata dal punto di vista personale. Ho esordito in prima squadra, ma prima di tutto c'è stata la prima convocazione in A e sono andato in Nazionale, con l'Under 18, che è stato ed è un mio grandissimo sogno, spero di esaudire questo sogno ogni anno sempre di più".

Che rapporto hai con mister De Zerbi?
"Con il mister si è creato un rapporto bellissimo, di stima e rispetto. Devo ringraziarlo perché mi ha permesso di esordire in Coppa Italia".

Cosa hai provato durante Sassuolo-Perugia, quando hai esordito in prima squadra?
"Sono emozioni difficili da spiegare, ancora oggi non riesco a spiegarmi cosa è successo ma devo ringraziare tanto sia il mister che la società per le soddisfazioni che mi hanno permesso di togliermi".

Come sei stato accolto dallo spogliatoio neroverde?
"I ragazzi della prima squadra mi hanno accolto benissimo sin da subito: c'è esperienza e qualità nello spogliatoio. Mi hanno insegnato il carattere e l'atteggiamento da avere in campo, in partita e anche in allenamento.

Raccontaci i tuoi inizi.
"Ho iniziato a giocare a calcio all'età di 5 anni, nella società del mio paesino, la Reggio Calcio. A 10 anni è arrivata la chiamata del Parma, ho vissuto due anni di formazione bellissimi. Poi mi ha chiamato Palmieri, quando il Parma è fallito, e sono andato a Sassuolo, nell'Under 14. Poi c'è stata l'esperienza alla Reggiana che mi è servita per completarmi e per tornare qui a Sassuolo, nell'Under 17, per completare il settore giovanile a Sassuolo".

Come riesci a gestire il calcio e lo studio?
"Non è semplice gestire il calcio e gli affetti a questa età, ma è una questione di sacrificio e di priorità. Ho una famiglia che per fortuna mi ha permesso di giocare e studiare allo stesso tempo e per questo riesco a condividere con loro le soddisfazioni che sin qui mi sono tolto".

Quali sono i tuoi sogni futuri?
"Il mio sogno nel cassetto è poter arrivare più in alto possibile attraverso il lavoro, i sacrifici e l'umiltà e conseguentemente riuscire a raggiungere traguardi e soddisfazioni che mi sono prefissato".

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Sezione: News / Data: Ven 22 maggio 2020 alle 18:27
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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