L’Italia può ancora qualificarsi ai Mondiali senza dover passare dai playoff? Secondo l'aritmetica, la risposta è affermativa. Analizzando la situazione reale però, la prospettiva appare estremamente complicata e richiederebbe un'impresa che sfiora il miracolo calcistico.

Il 4-1 della Norvegia sull’Estonia ha già delineato un quadro favorevole agli scandinavi, ma il successo dell’Italia in Moldavia mantiene aperta una fiammella risicatissima di speranza, praticamente nulla, ma come detto solo l'aritmetica non ci condanna allo spareggio playoff. A una giornata dal termine delle qualificazioni, la classifica vede la Norvegia a 21 punti e l’Italia a 18. La differenza reti, però, è ciò che distingue i due mondi: +29 contro +12.

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Il cammino dei norvegesi è impressionante: il miglior attacco tra le cinquantaquattro nazionali europee, con 33 gol segnati e soli quattro incassati, per una media di 4,7 reti a partita. Una macchina da gol guidata dai quattordici marcature di Erling Haaland del Manchester City, ai quali si aggiungono i cinque di Thelo Aasgaard e Alexander Sørloth. Completano il quadro altri protagonisti come Ajer, Donnum, Myhre, Wolfe, Nusa, Odegaard e Ryerson, tutti a referto.

Questi numeri hanno oscurato anche le sei vittorie consecutive dell’Italia dopo il ko di Oslo, ma la speranza rimane viva. Gennaro Gattuso ha riacceso le ambizioni azzurre, anche se i margini sono stretti: gli Azzurri affronteranno lo scontro diretto con uno svantaggio di +12 rispetto alla Norvegia. L’unica possibilità di ribaltare la classifica è quella di compiere un capolavoro che sfidi ogni logica calcistica.

Il regolamento delle qualificazioni è chiaro: in caso di parità di punti, prevale la differenza reti. Per superare la Norvegia, l’Italia dovrebbe vincere con almeno nove gol di scarto, salendo così a +21 e lasciando gli avversari a +20 punti. Tradotto in termini pratici: serve un risultato di 9-0, un’impresa che appare pressoché impossibile contro una squadra che ha subito appena quattro gol in tutto il girone.

Una simile combinazione, tuttavia, non è mai stata del tutto estranea alla storia del calcio internazionale. Ricordiamo, ad esempio, il 1954 quando l’Ungheria rifilò un 9-0 alla Corea del Sud, o il 1974 quando la Jugoslavia sconfisse lo Zaire (oggi Repubblica Democratica del Congo) con lo stesso punteggio. Ancora più clamoroso è il 12-1 della Spagna sulla Malta nel 1983, uno dei risultati più sorprendenti mai registrati in un turno di qualificazione.

Più “contenuto”, ma comunque emblematico, il 6-0 dell’Argentina sul Perù nel Mondiale del 1978, che cambiò radicalmente le sorti del gruppo. In questo contesto, anche la storia più incredibile potrebbe, in qualche modo, offrire uno spunto di speranza per l’Italia, ma la realtà rimane dura da accettare: per sperare, bisogna sognare in grande. Ma è meglio già iniziare a pensare agli spareggi...

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Sezione: News / Data: Sab 15 novembre 2025 alle 13:05
Autore: Sarah G. Comotto
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