Andrea Consigli, portiere del Sassuolo, ha parlato alla Gazzetta dello Sport. Intervista per l'estremo difensore para-rigori con la maglia neroverde e non solo. L'estremo difensore del Sasol ha parlato del suo ruolo con De Zerbi, dei rigori parati, dell'Europa. Ecco le sue parole: "Con la palla, il primo attaccante. Senza, l’ultimo difensore". Andrea Consigli dà la perfetta definizione del “nuovo” portiere.

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Meglio fermare un rigore come ha appena fatto con Muriel o fare un lancio come quello decisivo di Ederson in Champions?
"Meglio parare un rigore! Perché Ederson ha fatto un grandissimo lancio, ma poi c’è anche tanta qualità di quelli davanti che lo valorizzano. Il rigore invece dipende solo da te".

A 21 rigori parati ci sono Buffon e Marchegiani. I numeri sui penalty che ha parato lei invece sono discordanti.
"Per me sono 20, la Opta me ne dà 19 perché non ne contano uno contro Inglese in Sassuolo-Chievo, Transfermakt invece non mi accredita un penalty contro l’Atalanta, battuto da Maxi Moralez. In totale contro di me 22 rigori sbagliati: Cossu e Belotti li hanno calciati fuori".

Non se li ricorda, eh?
"I rigori me li ricordo tutti. Anche quelli in cui ho preso gol. Ho una bella memoria".

A 34 anni è un portiere “vecchia scuola”, che però ha imparato benissimo il ruolo più attuale.
"Sono cresciuto nell’idea che il portiere deve parare, e ci si allenava per quello. Il gioco con i piedi solo per i rinvii: era un calcio diverso. Quando sono arrivato a Sassuolo, già con Di Francesco, che pure giocava un calcio diverso, c’era la ricerca del passaggio e della palla morbida a terzini e mezze ali. Con De Zerbi sono diventato un giocatore di movimento".

Le piace? All’arrivo di De Zerbi raccontano che fu entusiasta delle novità.
"Di certo non è una cosa che ho subìto. Sono un ragazzo cui piace sperimentare, mettersi in gioco: all’inizio quando si parlava di certi smarcamenti e copertura degli spazi mi sembravano cose strane, poi dopo effettivamente ci entri dentro, ti ci vedi sempre di più, devi capire il gioco e viene tutto più naturale. Non solo a me, anche a Pegolo che è pure più vecchio di me... Ora la alleniamo pochissimo. E questo vuol dire che è stato bravo l’allenatore a trasmettere".

E non si arrabbia per gol presi su errori in costruzione bassa?
"A essere sincero, in tre anni mi ricordo al massimo tre o quattro gol presi così: un con il Bologna perché a Magnanelli rimase palla sul piatto forse Chiriches con l’Inter ma mai una roba diretta. A noi non è mai capitato un gol come quello del Porto alla Juve in Champions... E invece mi ricordo tantissime occasioni create costruendo dal basso. Poi è vero che tante squadre costruiscono male e lì allora prendono gol. Noi abbiamo De Zerbi che ti dà un metodo, un concetto, non abbiamo giocate codificate. Altri invece sì e quando l’avversario ti studia bene ti può disinnescare. Poi abbiamo altri problemi, ma sulla costruzione dal basso facciamo scuola".

Lei non si dimentica di parare, però. Negli ultimi due mesi almeno un intervento decisivo a partita.
"Perché con la palla sei il primo attaccante, e senza l’ultimo difensore. Da quando c’è De Zerbi siamo una squadra votata all’attacco, ma siamo migliorati molto anche in non possesso. Quest’anno sto facendo bene perché aiutato dalla difesa, che copre molto meglio. E comunque parate importanti ne ho fatte tante: col Benevento all’andata verso fine partita, la partita successiva su Ribery con la Fiorentina, al ritorno ancora con il Benevento. Veramente tante, sì, belle, difficili".

Il record del Sassuolo è di 61 punti. Siete a 53: è fattibile?
"Se vogliamo andare in Europa penso che 9-10 punti dobbiamo farli. Per me possiamo giocarcela con tutti, stiamo bene. Abbiamo superato lo scoglio Atalanta, una partita che sentivamo molto, una prova superata senza snaturarci, e credo che questo ci debba dare ancora più sicurezza. Ora abbiamo il Genoa che si gioca la salvezza, poi Juve, Parma e Lazio: sarà dura con tutti ma ce la giochiamo".

Sezione: News / Data: Ven 07 maggio 2021 alle 11:11
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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