Il più giovane allenatore della A contro il più riservato. Stesso ceppo milanista, anche compagni nel Monza in B. "Tutto gioco" contro "tutto equilibrio". Sassuolo-Parma è anche De Zerbi contro D'Aversa, scrive il Corriere dello Sport. Gioco, gioco, gioco. L'azione del Sassuolo parte sempre dal portiere, Consigli è costretto al fraseggio in tre metri quadri, con gli avversari che pressano. Quando il gioco 'prende aria', quando l'azione si sviluppa; beh, è uno spettacolo veder giocare il Sassuolo. Poche squadre vantano due esterni che marcano una differenza come Berardi e Boga. Berardi con De Zerbi ha fatto il salto di qualità, eliminando orpelli e nervosismo, facendosi leader. Boga è un Douglas Costa meno narciso, sul breve ha un'accelerazione da centometrista. Sono entrambi da grande squadra. Il gioco di D'Aversa corre nel solco della tradizione, verniciata col 4-3-3. Parole chiave: solidità, equilibrio, elasticità. Di D'Aversa che ha portato il Parma in zona-Uefa si dimentica sempre che per vari motivi ha dovuto spesso fare a meno dei tre attaccanti titolari, Inglese, quel mattacchione di Gervinho e Karamoh. Quest'anno ha trovato una perla (Kulusevski), ma la scommessa più grande riguarda Hernani, potenzialmente un crack.

I due Roberto hanno cominciato nel vivaio del Milan; ma si sono solo sfiorati. Hanno giocato insieme invece - ma solo per qualche mese - a Monza, allenatore Frosio, Serie B stagione 1998-99. Cresciuto nell'oratorio di Mompiano a un respiro dallo stadio Rigamonti di Brescia, figlio di una maestra elementare che ha preteso che si diplomasse in Ragioneria e di un commerciante; De Zerbi è giovane non solo per definizione: in Serie A sono tutti più vecchi di lui. E' convinto dell' idea forte di calcio che cerca di trasmettere. Affettuosamente, a proposito di argomentazioni calcistiche, molti lo ricordano come uno 'scassamin...a' come quando da giocatore andava a curarsi all'Isokinetik di Bologna e voleva sapere dai dottori che lo curavano ogni mossa, ogni scelta, ogni esercizio. In quattro anni ha allenato tre squadre di A, Palermo, Benevento e Sassuolo; a 34 anni stava già in panchina, con i dilettanti del Darfo Boario.

D'Aversa è un abruzzese nato in Germania, a Stoccarda, figlio di emigranti, porta con sé un senso di rivincita che accende la sua ambizione. Sembra scorbutico, in realtà è solo riservato. Il suo amico del cuore è Antonio Conte, tra i due c'è un rapporto fraterno, con le rispettive famiglie vanno insieme in vacanza: a Siena D'Aversa è stato un suo giocatore, nella gestione dello spogliatoio si somigliano. Sono arrivati dove sono D'Aversa e De Zerbi - perché sono tignosi, preparati, seri nel lavoro. Svariati club di fascia superiore li stanno tenendo d'occhio. Uno imparerà a vendersi meglio, l'altro non resterà per sempre giovane. Freud e Jung la pensavano diversamente a proposito di libido, ma sapevano entrambi che un orgasmo non si giudica dalla classifica, ma dal lavoro che hai fatto per convincere qualcuno a fare le acrobazie con te.

Sezione: News / Data: Ven 14 febbraio 2020 alle 13:41
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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