Francesco Palmieri, direttore sportivo del Sassuolo, ha concesso un'intervista al sito del Corriere dello Sport. Il dirigente ha parlato della sua promozione dal Settore Giovanile alla prima squadra: "Non ho cambiato nulla dal mio approccio perché vengo da un percorso lunghissimo e penso di conoscere le varie sfaccettature del lavoro, che si faccia coi giovani o con i grandi sono i numeri che cambiano. Non sono più giovanissimo e penso di essermi preparato abbastanza per affrontare delle avventure con i grandi che ho affrontato nella maniera giusta in un contesto che conosco benissimo e la cosa più importante e positiva è che abbiamo raggiunto l'obiettivo prefissato".

Velasco ha detto che in Italia Yamal non giocherebbe: cosa ne pensa?
"Sono perfettamente d'accordo. In Italia abbiamo la cultura del rimandare sempre, i giovani a 30 anni fanno i dirigenti delle grandissime azienda, in Italia si è sempre giovani. È una mentalità nostra che dobbiamo cercare di cambiare pian piano ma non è facile. Yamal poi è un giocatore di altissimo spessore ma in generale con i giovani io penso che ogni tanto si debba battezzare qualcuno, dargli la possibilità di dimostrare la loro possibilità e non essere sempre sotto la lente d'ingrandimento e al minimo errore poi dire che non sono pronti, così non si cresce".

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Avete già iniziato a pensare al Sassuolo che verrà?
"In questo momento stiamo pensando a gustarci e a goderci quello che ci siamo guadagnati dopo un anno di lavoro intenso e difficilissimo checché qualcuno pensa che sia stato semplice. È stata un'annata difficoltosa, ricordo l'estate scorsa che era un'estate con tante incognite, poi sappiamo di avere una società forte, un amministratore delegato forte che ha dato un solo input che era quello di tornare in Serie A. Abbiamo una squadra forte, un allenatore che è riuscito ad amalgamare il tutto e siamo riusciti a raggiungere un obiettivo che ci eravamo prefissati ma non era facile. Stiamo pensando al futuro, sappiamo che sarà tutto diverso perché la Serie A è tanti livelli più alta della Serie B, sappiamo che dobbiamo attrezzarci bene sapendo che sarà difficile".

C'è un giocatore che prenderebbe se avesse un budget illimitato?
"Giocatori ce ne sono tanti. Parlavamo prima di giovani e ho avuto la fortuna di assistere a Inter-Barcellona e ho visto quel ragazzino che gioca a destra ha 17 anni e mezzo e ha già fatto 100 presenze con il Barça (Yamal, ndr) ed è di uno spessore altissimo. Noi siamo il Sassuolo, una società importante, sappiamo cosa dobbiamo fare e dobbiamo tenere i piedi per terra, dobbiamo cercare di fare un campionato importante per fare la salvezza".

Come ha convinto i big a restare?
"Abbiamo fatto come sempre un lavoro di squadra, partendo dall'alto. Abbiamo deciso di trattenere giocatori importanti, altri li abbiamo fatti andare via. A chi è rimasto abbiamo fatto capire l'importanza della stagione che dovevamo fare, l'importanza che aveva riportare il Sassuolo in A. Dopo una partenza difficile abbiamo fatto un campionato meraviglioso".

Era convinto a inizio anno che avrebbe vinto il campionato così?
"Non ero convinto. Ero convinto che potevamo fare grandi cose perché sapevamo del valore della squadra ma vincere non è mai semplice, non è mai scontato. Vincere con 5 giornate d'anticipo se penso ai primi giorni di ritiro non era scontato".

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Sezione: News / Data: Gio 29 maggio 2025 alle 14:58
Autore: Sarah G. Comotto
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