Parola a Ciccio Caputo. Il centravanti neroverde, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, ha parlato del nuovo Sassuolo di mister Dionisi ma ha riavvolto il nastro tornando all'infortunio che gli ha impedito di essere agli Europei con l'Italia. Ma non solo. Parole al miele anche per l'ex allenatore neroverde Roberto De Zerbi. Ecco le dichiarazioni dell'attaccante del Sassuolo, che ha grande voglia di rivalsa: "Non le dirò bugie, ci ho pensato più di una volta che potevo essere lì: c’ero fino a marzo... E ci ho pensato ancora di più l’11 luglio, perché vincere un titolo europeo non mi capiterà più. No, non è stato facile assorbire questa cosa".

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Fino a quando ci aveva creduto?
"Fino alla fine: mi ero vaccinato con gli altri, vedevo uno spiraglio. Non so quale sia stato il pensiero di Mancini per non convocarmi, ma io a lui devo comunque dire grazie: la Nazionale me l’ha regalata lui. E avere tre compagni del Sassuolo a Wembley mi ha fatto passare un po’ di delusione: era come se lì ci fosse anche un pezzo di me".

Che cosa ha rivisto, in quel mese, della Nazionale che aveva conosciuto?
"Tutto. Il feeling all’interno del gruppo, la forza che aveva già prima dell’Europeo, la voglia di stupire. E la spinta di Mancini: è sempre stato il primo a crederci".

E lei, pensando che fra poco più di un anno ci sarà il Mondiale, ci crede ancora?
"Assolutamente sì, io non smetto di sognare. Bisogna sempre saper ripartire e io sarò più motivato e cattivo di prima, pure per riprendermi quel posto". 

Anche perché lei per certe cose, quelle per le quali De Zerbi l’ha chiamata “Il professore”, può essere il centravanti ideale per il gioco di questa Italia.
"Mancini ha detto varie volte che ho caratteristiche diverse da Immobile e Belotti: so legare il gioco della squadra, attacco bene gli spazi. Poi è sempre il campo che parla, io adesso lo so ancora meglio: negli ultimi due mesi non ho potuto giocare abbastanza e questo ha pesato tanto".

Così tanto che Raspadori le ha “rubato” il posto: fra Sassuolo e Nazionale, più un concorrente o un collega da aiutare a crescere? 
"Di sicuro può crescere ancora tanto. Ma a vent’anni ha già vinto un Europeo: non è una cosa piccola, e gli ultimi due mesi di campionato li aveva fatti alla grande. Decideranno Dionisi e Mancini...".

A proposito di Dionisi: quanto le mancherà De Zerbi e che cosa rivede di lui nel suo nuovo allenatore?
"De Zerbi è stato fondamentale per la mia crescita: per il Sassuolo sarà tosto digerire la sua scelta, ma questo è il calcio. Dionisi lo conosco da venti giorni, troppo pochi. E’ presto per giudicare, non per dire che per certe cose rivedo il solito Sassuolo: palla tra i piedi a noi, il più possibile, e volontà di gestire la partita".

Teme un Sassuolo diverso negli uomini? Locatelli e Boga restano sempre uomini mercato...
"Per ora sono ancora con noi, e spero possano restarci. Ma sono sicuro che se dovessero andar via, arriveranno giocatori di livello: il Sassuolo negli ultimi anni si è sempre voluto migliorare, per restare in alto".

Ronaldo ha 36 anni, Ibrahimovic quasi 40, Giroud 34, Dzeko 35, Caputo 34, Immobile 31, Zapata e Muriel 30: la Serie A è il campionato dei centravanti maturi?
"Sta dimenticando Quagliarella. I numeri dicono questo, ma negli ultimi anni hanno parlato anche quelli delle nostre presenze e dei nostri gol. Forse il meno contento è Mancini...".

La Juve è tornata la favorita?
"Diciamo che con Allegri di sicuro tornerà a farsi sentire: se la gioca con l’Inter".

Più curioso di rivedere Allegri alla Juve, Mourinho alla Roma, Inzaghi con l’Inter o Spalletti al Napoli?
"Mourinho alla Roma: anche perché è l’unico che non ho affrontato da avversario. Scelta affascinante e anche coraggiosa, anche se sono abbastanza sicuro farà un grande campionato".

Lei può dirlo, visto che lo ha avuto come allenatore a Bari e a Siena: Conte fermo è uno spreco?
"Gli allenatori come lui devono stare in campo, ma io lo conosco bene soprattutto come persona: la sua è stata una scelta e immagino anche il perché".

Si continua a discutere sulla riapertura degli stadi al pubblico: quanto, con quanto distanziamento...
"La spinta dei tifosi è un fattore che per noi incide più di quanto si pensi: è da troppo che mancano, non è facile. Non so come, quando e quanti potranno tornare, ma è fondamentale".

Ma è vero, come dice sua moglie, che lei non ha neanche una scaramanzia?
"E per fortuna. Ne vediamo tante, anche troppe: le lascio volentieri agli altri".

Allora può ripensare a quella sua idea: scrivere su un foglio bianco, stavolta, “#Vacciniamoci tutti”.
"Siamo ancora dentro una pandemia, in questo momento vaccinarsi è la cosa più importante. Sarebbe da scrivere, quel foglio: ci penserò".

Caputo
Sezione: News / Data: Gio 05 agosto 2021 alle 11:53
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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