Il difensore dell'Inter ed ex Sassuolo Francesco Acerbi, protagonista in occasione della presentazione del suo libro “Io Guerriero”, ha parlato della sua carriera ed è tornato anche sull'addio ai neroverdi: "Ero a Reggio Emilia, ero in treno - riporta TMW - Ho visto sto numero che non conoscevo, rispondo: era Simone Inzaghi. Mi ha chiesto se volessi andare alla Lazio, gli ho detto sì”.

Poi non vi siete mollati.

“Fu un’estate abbastanza lunga, non fu facile chiamare il presidente del Sassuolo, con cui ho avuto un grandissimo rapporto e che si è comportato da Dio con me, come la moglie. Io gli dicevo che sono rimasto un paio di anni un più, nonostante alcune richieste. Era giunto il momento di cambiare: mi disse ok a tutti tranne la Lazio. È stata un’estate risolta quasi a inizio ritiro, sentivo il mister tutti i giorni. Alla fine ho scoperto che eravamo vicini di stabilimento a Milano Marittima. Eravamo a tre metri e non ci siamo mai visti”.

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Il passaggio all’Inter?

“Quell’anno lì era l’unica squadra in cui mi avevano detto che non c’era possibilità. Ero molto vicino al Napoli, avevo un po’ di squadre: ero contento di avere il Marsiglia. Ero un pochino orgoglioso, poi alla fine l’Inter era in difficoltà, Inzaghi lo conoscevo e ha spinto: hanno deciso di prendermi”.

È vero che eri chiuso a Milano in albergo?

“No, ero a casa di mia mamma. Poi è passata una settimana, si era bloccata. Alla fine, eravamo a pranzo, ho detto: fammi chiamare Sarri. Ho pensato, il posto me lo riprendo”

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Sezione: News / Data: Mar 23 settembre 2025 alle 10:01
Autore: Manuel Rizzo
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