Uno sguardo al presente ma un altro già indirizzato verso il futuro. Il Sassuolo Calcio è oggi uno degli esempi di calcio virtuoso a tutti gli effetti. Il club neroverde è sbarcato in Serie A nel 2013 e in pochi anni è diventato un punto di riferimento, un vero e proprio modello da seguire e a cui ispirarsi per fare calcio e business a 360°. Il club segue il diktat del compianto patron Giorgio Squinzi e la situazione attuale (con i tre attaccanti neroverdi come Domenico Berardi, Gianluca Scamacca e Giacomo Raspadori convocati costantemente in Nazionale) non è frutto del caso, ma del lavoro, della programmazione, delle idee. La Gazzetta dello Sport ha esaltato il modello Sassuolo, svelandone i segreti.

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Il Sassuolo ha da sempre un occhio al campo e uno al bilancio. Il bilancio sano e la salvezza sono le due prerogative del club neroverde. Per farlo, c'è bisogno di acquisti mirati e azzeccati e di cessioni importanti. Tanti gli addii eccellenti negli anni: Zaza, Vrsaljko, Sansone, Lorenzo Pellegrini, Defrel, Acerbi, Politano, Demiral, Sensi, Duncan, Lirola, Marlon fino a Locatelli e Boga. I prossimi saranno Raspadori, Scamacca, Berardi, Maxime Lopez, Traorè e Frattesi: non tutti insieme, non tutti la prossima estate, ma l’interesse dei grandi club italiani e stranieri è evidente e il club sta già riflettendo sulle operazioni più convenienti.

La struttura fa capo a Giovanni Carnevali e al suo braccio destro Giovanni Rossi e ogni mossa è studiata con largo anticipo. Il Sassuolo prepara prima gli acquisti e poi le cessioni. Una cessione viene avallata solo nel momento in cui è stato individuato il sostituto ideale e questo avviene parecchi mesi prima. È accaduto così, ad esempio, anche quest'estate, con l'addio di Manuel Locatelli: i neroverdi hanno detto sì alla Juve e allo stesso giocatore, solo quando hanno capito che avevano già in mano il suo sostituto, Davide Frattesi (era già di proprietà ma hanno capito che era pronto per fare il titolare in Serie A). C’è un altro criterio fondamentale nella scelta degli acquisti: la filosofia societaria deve andare di pari passo con il pensiero dell’allenatore. Quindi al Sassuolo arrivano giocatori prevalentemente giovani, dal costo non eccessivo e adatti a interpretare il calcio insegnato dal tecnico. Di Francesco amava i calciatori di gamba, De Zerbi preferiva quelli tecnici e così via. Anche perché, con il gioco, con la ricerca del bello, altro aspetto fondamentale del dogma neroverde, si alza il livello. Aumenta lo spettacolo. Crescono i giocatori e il loro prezzo.

Sezione: News / Data: Sab 09 aprile 2022 alle 10:15
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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