La faida fraterna tra Adidas e Puma è diventata anche una serie tv ma ora le cose potrebbero cambiare. Un cambiamento di portata storica potrebbe essere alle porte nel settore dell’abbigliamento sportivo. Secondo quanto riportato da Repubblica, circolano con insistenza negli ambienti finanziari voci di una possibile fusione tra due dei marchi più iconici e rivali di sempre: Puma e Adidas. Puma, lo ricordiamo, è lo sponsor tecnico del Sassuolo e bisognerà capire se questa eventuale fusione avrà poi delle ripercussioni sull'accordo con i neroverdi.

Inizialmente i fratelli Adi e Rudolf gestivano insieme un'azienda calzaturiera di famiglia, ma un disaccordo durante la Seconda Guerra Mondiale li separò. La loro ostilità post-bellica divise la città di Herzogenaurach, una divisione che persiste ancora oggi, portandoli così a creare i due marchi separati, ovvero Adidas e Puma. Quest'ultima, d tempo in difficoltà, ha mostrato segnali di crisi finanziaria: il titolo azionario dall’inizio dell’anno si è dimezzato, attestandosi a circa 19 euro rispetto ai 114 euro di quattro anni fa. La situazione si traduce in previsioni di bilancio in perdita e in un quadro di instabilità che ha portato alcuni analisti a ipotizzare un intervento esterno per salvare il marchio.

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Tra coloro che avanzano questa possibilità, spicca Roy Adams, cofondatore di Metronuclear e azionista di Puma. In un’intervista al quotidiano Handelsblatt, Adams ha dichiarato che “Puma è in uno stato di emergenza” e ha sottolineato come, in assenza di una svolta dalla direzione attuale, una fusione con Adidas potrebbe rappresentare l’unica soluzione per rilanciare il brand. La lettera inviata al consiglio di amministrazione dell’azienda di Herzogenaurach evidenzia come “Puma abbia perso la fiducia degli azionisti”, con particolare riferimento agli interessi dei soci di minoranza, come Artemis, controllata dalla famiglia Pinault, che detiene circa il 30% delle azioni.

Sebbene il management di Puma sia ancora fiducioso nella capacità dell’amministratore delegato Arthur Hoess di risollevare le sorti dell’azienda, Adams ha suggerito una strategia: “Riducete i costi di marketing. Attualmente spendete come se foste ancora un marchio premium, ma non operate più in quel segmento”. La questione della possibile vendita ha anche coinvolto la famiglia Pinault, che, attraverso Artemis, possiede una quota significativa di Puma. Una fonte del gruppo francese ha smentito categoricamente, dichiarando a Reuters: “Mai venderemmo a un livello così basso delle azioni”. La stessa fonte ha comunque ammesso che quella quota “non resterà per sempre” nel portafoglio di Artemis, lasciando aperta la porta a future decisioni.

Intanto, Adidas preferisce mantenere il riserbo, evitando commenti ufficiali sulle voci di un possibile takeover: “Non ci esprimiamo su speculazioni di mercato”, ha dichiarato un portavoce. La situazione resta quindi avvolta da un certo alone di mistero, ma l’ipotesi di una fusione tra due marchi storici si fa sempre più concreta, con potenziali conseguenze che potrebbero ridefinire il settore dell’abbigliamento sportivo internazionale.

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Sezione: News / Data: Mar 16 settembre 2025 alle 13:31
Autore: Sarah G. Comotto
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