Giacomo Raspadori in Nazionale. L'attaccante del Sassuolo è stato il protagonista della rubrica Generazione Azzurra. In questa intervista racconta i suoi inizi, il percorso nelle giovanili azzurre, la prima chiamata in Nazionale, il significato della maglia azzurra e i suoi obiettivi per il futuro. Ecco le sue parole: "Io ho iniziato nella parrocchia del mio Paese, insieme a mio papà e mio fratello. Poi a 6 anni mi hanno iscritto al Progresso Calcio, la scuola calcio del mio paese in provincia di Bologna. Tutto è partito da lì".

I ricordi nelle giovanili azzurre?
"Ho bellissimi ricordi, dall'Under 15 all'Under 21. Il ricordo più bello è il gol, il primo, in Under 16, contro la Croazia, è stata una grandissima emozione".

La convocazione in Nazionale maggiore?
"Ero a casa con i miei genitori a Bologna, è stato un momento magico perché una cosa così grande che si fa veramente fatica a sognare. Quando inizi il tuo percorso pensi di voler arrivare in alto ma queste cose sono talmente grandi che si fa fatica. Ho abbracciato tutti quelli che erano con me, è stato veramente bello".

Cosa rappresenta per te la maglia azzurra?
"La maglia azzurra, oltre a essere grande motivo d'orgoglio, quando rappresenti una nazione intera, tutti i ragazzi della tua età vorrebbero fare quello che stai facendo tu, penso sia una delle cose più belle che ti possa accadere e per questo la cosa più importante è onorarla ogni secondo".

Quali sono i tuoi obiettivi?
"Io sono molto ambizioso, sono cresciuto pensando che ogni giorno bisogna dare il meglio di se stesso, bisogna cercare di aggiungere qualcosa al proprio bagaglio personale, anche se non ho obiettivi precisi. Dopo i grandi obiettivi si raggiungono, avendo questa mentalità ogni obiettivo lo si prende sempre come un punto di partenza".

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Sezione: News / Data: Ven 28 maggio 2021 alle 19:04
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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