C'è la sosta di novembre. Sono già state giocate 12 partite ed è tempo di primi bilanci. Non bisogna nascondersi dietro a un dito. La posizione di SassuoloNews.net è sempre stata chiara: questa squadra, nonostante il cambio di allenatore e la sostituzione di due titolarissimi come Manuel Locatelli e Ciccio Caputo e un dodicesimo uomo importante come Marlon con i giovani senza grandi esperienza come Davide Frattesi e Gianluca Scamacca o un centrale esperto ma non troppo in là con gli anni come Edoardo Goldaniga e l'arrivo di mister Dionisi al posto di De Zerbi, è da nono-decimo posto. Il Sassuolo però sta faticando più del dovuto. Dopo 12 partite sono arrivati 14 punti. La zona calda resta a una minima distanza di sicurezza (+5 sul terzultimo posto) e l'Europa idem, è a -5, anche se in questo momento i discorsi europei sembrano fuorvianti e privi di senso.

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Il Sassuolo di Dionisi ha 9 punti in meno rispetto all'anno scorso: nessuno ha fatto peggio. Lo score peggiore tra il 2020-2021 e il 2021-2022 ce l'hanno proprio i neroverdi. Ma il paragone più 'giusto' o forse più 'corretto' resta quello con il primo anno di De Zerbi. O con il primo anno di Bucchi. O con il primo anno di Di Francesco. Perché l'ex Empoli è al suo primo anno. E allora, come era messo il Sassuolo del DeZe, al primo anno, dopo 12 giornate? Va ricordato, che quella era una squadra profondamente cambiata, con ben 11 elementi nuovi, voluti dal tecnico, per esprimere al meglio il suo calcio. A differenza dell'attuale Sassuolo, che di elementi nella formazione titolare ne ha cambiati 2. Dopo 12 giornate, nella stagione 2018/2019, la prima di De Zerbi, il Sassuolo aveva 19 punti in classifica ed era al sesto posto, a pari merito con la Roma (oggi con gli stessi punti i neroverdi sarebbero decimi).

Quel Sassuolo aveva collezionato 5 vittorie, 4 pareggi e 3 sconfitte, segnando 20 gol e subendone 17 (differenza reti +3). Quel Sassuolo aveva in campo Boateng e/o Babacar in attacco, Lemos e Magnani in difesa, Duncan-Sensi a centrocampo, Lirola e Rogerio sulle fasce, Trotta, Matri come alternative in avanti, ma anche un acerbo Boga (al primo anno), Federico Di Francesco, Brignola o Djuricic. L'attuale Sassuolo di mister Dionisi, dopo 12 giornate, come detto ha 14 punti, dunque 5 in meno rispetto al primo anno di De Zerbi. I neroverdi sono dodicesimi, appaiati al Torino e all'Udinese. Il bottino recita: 4 vittorie, 2 pareggi e 6 sconfitte (il doppio rispetto a 4 anni fa). I gol segnati sono stati 17, quelli subiti 18, dunque differenza reti -1.

Il Sassuoli di mister Di Francesco, che però era al suo primo anno assoluto in Serie A, aveva solo 10 punti dopo 12 giornate e una differenza reti di -15 (pesava anche lo 0-7 con l'Inter). Era una squadra totalmente diversa, alla prima esperienza nella massima serie. Ora bisogna ammettere che il Sassuolo è una realtà consolidata all'interno del panorama calcistico italiano. L'obiettivo primario resta sempre la salvezza, ma la formazione neroverde punta (anche) a stupire. E l'anno di Bucchi? Quel Sassuolo, nel 2017/2018, dopo 12 giornate aveva 8 punti, una differenza reti da -15, e la quartultima posizione in classifica. Dunque, Dionisi, al suo primo anno, dopo 12 giornate, ha fatto meglio di Di Francesco e Bucchi, ma non di De Zerbi.

Sezione: News / Data: Mar 09 novembre 2021 alle 10:01
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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