Alessio Dionisi, allenatore del Sassuolo, ha parlato ai microfoni di Fanpage, dicendo la sua sull'arrivo a Sassuolo. C’è stato qualcosa che non ha funzionato con l’Empoli dopo la promozione o la chiamata del Sassuolo era un’occasione da non perdere assolutamente? Ecco la risposta del tecnico neroverde: "Direi la seconda. Realmente non è stata solo la possibilità di allenare una realtà importante come il Sassuolo, che sta dimostrando cos’è e si sta ritagliando uno spazio per la piccola realtà che rappresenta. Merito alla proprietà e di chi ne fa parte da tanti anni. Allo stesso tempo posso dire che da parte mia non ci sono stati problemi con l’Empoli, da parte loro può darsi che quando un allenatore se ne va possano restare un po’ di strascichi. Il tempo dirà poi quanto di vero c’è stato in tutto questo ma è stata meno polemica di quanto possa sembrare. Per me era un’opportunità andare al Sassuolo e poi c’era un’idea societaria che non condividevo in pieno: non c’era una linea comune dopo un campionato vinto da primi in classifica quando l’obiettivo era quello di fare i playoff. Credo che un allenatore abbia voce in capitolo sempre nel rispetto della società, che c’era, c’è e ci sarà: gli allenatori spesso non finiscono la stagione ma sono quelli che fanno delle scelte, che si riversano sulla società e su di loro. Quando si prendono delle decisioni ci si assume la responsabilità di ciò che viene dopo e il tempo dirà se sono state giuste o meno".

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Dionisi ha parlato anche del suo predecessore, Roberto De Zerbi: "Preoccupare no, però è una sfida che ho accettato con grande entusiasmo. Era una motivazione in più per sapere se ero all’altezza, non di De Zerbi, ma di un club così importante. Poi bisogna dire che questa squadra è stata un pochino stravolta rispetto all’anno scorso, perché quando perdi 3/4 titolari come Marlon, Obiang, Locatelli e Caputo non è poco per noi. A questi ci possiamo aggiungere Boga, che abbiamo perso a gennaio ma la situazione si era già sviluppata in precedenza. Realmente non ho mai vissuto De Zerbi come la spada di Damocle su di me ma come uno stimolo per accettare il Sassuolo e allenare giocatori che avevano già fatto bene. Perché un tecnico non può fare bene senza giocatori bravi. L’allenatore ha la sua importanza, sul suo peso, ma nessuna squadra ha raggiunto i suoi obiettivi senza avere dei giocatori bravi. Se il Sassuolo ha fatto bene negli anni scorsi il merito va alla società, all’allenatore e alla qualità dei giocatori: se il Sassuolo farà lo stesso anche quest’anno vuol dire che tutte le cose hanno funzionato. Le componenti sono tante".

Sezione: News / Data: Sab 02 aprile 2022 alle 08:58
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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