In questo sabato qualunque, un sabato neroverde. Il peggio sembra essere passato. Oppure è appena cominciato? Completamente da dimenticare sabato 21 ottobre 2023 per i colori neroverdi. Ieri in campo la prima squadra, il Sassuolo Primavera e il Sassuolo Femminile. Come è finita? Alle 13 sconfitta 4-0 la Primavera in casa dell'Inter, alle 18 ko la formazione femminile per 2-1 in casa contro il Como beffata al 91' da un autogol, e alle 20.45 ko la squadra di mister Dionisi per 2-0 contro la Lazio.

Insomma, che qualcosa potesse andare storto in questo sabato italiano era nell'aria. I segnali non mancavano e purtroppo si sono rivelati fatali perché il Sassuolo di Dionisi ha completamente regalato il primo tempo alla Lazio, compromettendo poi la partita. "Abbiamo fatto anche peggio del secondo tempo di Frosinone" ha esclamato l'allenatore degli emiliani dopo la gara. Ed è vero, perché la sensazione al termine della sfida contro la Lazio era quella di aver affrontato sì una grandissima squadra che ha saputo indossare il vestito migliore e non ha sottovalutato l'avversario come ha sottolineato Martusciello nel post-partita (questo aspetto deve inorgoglire ma è sola mera vanità) ma ha trovato un Sassuolo non in versione Robin Hood, bensì in versione Babbo Natale.

Nel Sassuolo horror picture show c'è stato spazio per troppi errori. La sagra degli errori. Da Ruan Tressoldi a Pedersen, passando per i due centrocampisti, i terzini e anche gli attaccanti, mai pericolosi. Tutti hanno colpe, compreso l'allenatore. Si vince e si perde tutti insieme. Deve far riflettere però il terzo clean sheet della Lazio contro il Sassuolo, con Sarri che ancora una volta ha incartato Dionisi. I neroverdi hanno maledettamente sofferto il pressing alto della Lazio, non solo sui centrali ma anche sui terzini. Pressing asfissiante che ha impedito ai giocatori del Sassuolo di ragionare e li ha indotti all'errore.

Sono state sbagliate però anche alcune letture, con i giocatori che hanno faticato a leggere le giocate di Castellanos, bravo ad andare incontro e ad allargare il gioco sulle fasce, con i due esterni, in particolare Pedersen, che ha concesso troppo spazio agli esterni della Lazio (soprattutto Anderson). Nessun centrocampista poi è stato in grado di seguire l'inserimento centrale e senza palla di Luis Alberto (che giocatore, solo applausi per la sua prestazione), un marchio di fabbrica di Milinkovic-Savic. Infine, il Sassuolo ha scelto di non pressare alto ma di far ragionare i portatori fino alla metà campo, mentre nella ripresa ha alzato sulla trequarti la pressione e, complica anche un atteggiamento completamente diverso, è stato in partita.

Magra consolazione, perché la sfida era compromessa. Forse sarebbe potuta cambiare con l'eventuale rosso a Provedel (mancava mezz'ora la fine, il Sassuolo avrebbe potuto prendere quel coraggio che è mancato nei primi 45 minuti) ma così non è stato. Con la Lazio si può perdere, specie quando gioca in maniera spettacolare (bisogna anche riconoscere i meriti degli avversari e fare i complimenti quando capita) ma c'è modo e modo. E il Sassuolo ieri ha concesso troppi regali. E a Natale mancano 2 mesi. Già da sabato prossimo con il Bologna il tempo delle mele e dei regali deve terminare.

Sezione: Editoriali / Data: Dom 22 ottobre 2023 alle 14:04
Autore: Antonio Parrotto / Twitter: @AntonioParr8
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