Il punto di sassuolonews.net su Sassuolo-Genoa, partita vinta dai neroverdi per 5-3. Grande rimonta della formazione di De Zerbi

BBB o se preferite 3B: Babacar, Boateng, Berardi. Tre attaccanti, un grande allenatore e lo spettacolo è garantito. Lo avevamo detto dopo il pareggio di Cagliari: questo Sassuolo è squadra vera e ci farà divertire. La sfida con il Genoa non era iniziata sotto i migliori auspici con Piatek che aveva approfittato di un pasticcio di Lirola. Il Sasol non si è arreso, ha combattuto e si è rialzato. Proprio come era successo alla Sardegna Arena. Anzi, anche meglio. Dal 34′ al 46′ del primo tempo il delirio con Boateng, Lirola, Babacar e ancora Baba, bravo a propiziare il gol del 4-1 (autogol di Spolli).

Un Sassuolo spumeggiante che segue alla lettera i dettami del suo allenatore. Un calcio sbarazzino fatto di possesso palla mai fine a se stesso, con la costante ricerca della verticalizzazione. Non tutto è rose e fiori ma al momento le spine sono poche e non fanno male. Naturalmente bisognerà ancora lavorare, migliorare la fase difensiva (troppi i 5 gol subiti in 2 partite, nonostante la difesa a 3) ma non è semplice trovare un equilibrio. Siamo solo all’inizio, la squadra è giovane e ha tutto il tempo per migliorare. Bisognerà evitare cali di tensione come nel secondo tempo con il Genoa ma i 7 punti in 3 partite (l’ultima volta che il Sassuolo aveva iniziato senza sconfitte nelle prime 3 ha chiuso conquistando l’Europa) danno margine per lavorare con tranquillità.

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Menzione d’onore per la BBB. Boateng, Berardi e Babacar, alla prima apparizione ufficiale in contemporanea e dall’inizio, hanno dimostrato di essere tre grandi attaccanti. I giocatori di qualità trovano sempre un modo per dialogare tra di loro, non c’è invidia e c’è tanta voglia di fare. Ora due settimane di sosta e una prova importante: all’Allianz Stadium contro la Juventus. Sarà scontro a vertice: Juve prima a 9 punti, Sassuolo secondo (da solo) a 7. Per continuare a sognare e a sorprendere.

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Sezione: Editoriali / Data: Lun 03 settembre 2018 alle 19:21
Autore: Antonio Parrotto
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