Raman Chibsah, calciatore ghanese di 32 anni, al Sassuolo due stagioni, dal 2012 al 2014, ma con una lunga carriera con le maglie di Frosinone e Benevento in Italia (trascorsi anche nel settore giovanile della Juve) e poi in giro per l'Europa prima del ritorno in Italia con la maglia della Folgore Caratese in Serie D del presidente Michele Criscitiello, era finito sotto processo due anni fa per diffamazione aggravata.. Il motivo? Una denuncia da parte di una ragazza parmigiana con cui aveva avuto una storia per revenge porn, ovvero per aver diffuso su internet nell'aprile del 2019 un video hot su internet.

Un breve filmato diffuso nell'aprile del 2019, a meno di tre mesi dall'entrata in vigore della norma sul revenge porn che prevede pene fino a 6 anni. Ma tra indagini, rinvio a giudizio e processo, solo ieri si è arrivati alla sentenza. E nel frattempo - come riferito dalla Gazzetta di Parma - la ragazza, che Chibsah ha risarcito, nonostante abbia sempre respinto ogni accusa, ha rimesso la querela. Il calciatore sarebbe dunque stato prosciolto, perché non era possibile procedere, ma lui, assistito dall'avvocato Michele Cammarata, ha scelto di essere giudicato nel merito. E la giudice Cristina Pavarani l'ha assolto con formula piena, "perché il fatto non sussiste", come chiesto anche dal pubblico ministero Massimiliano Sicilia.

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La ragazza aveva conosciuto Chibsah grazie a un amico, ai tempi dell'arrivo al Sassuolo. Con il suo trasferimento al Frosinone, nel 2015, gli incontri si erano diradati, ma i due avevano continuato a sentirsi, anche in video chat. E nel 2018 lui si era fatto avanti con la sua richiesta inattesa: avrebbe voluto che lei si riprendesse in atteggiamenti sexy e poi le inviasse un video. La ragazza lo ha fatto mandando un video di 50 secondi con la raccomandazione di non divulgarlo.

Diversi mesi dopo, nell'aprile del 2019, la ragazza ha ricevuto un messaggio poco rassicurante dal giocatore. Immagini arrivate via WhatsApp dal numero di Chibsah con un messaggio per nulla rassicurante: "Aspettalo su Facebook". E il giorno dopo amici e parenti avevano cominciato a chiamarla per dirle che il video circolava. Dopo un paio di giorni lui aveva chiamato la ragazza per spiegarle che qualcuno aveva rotto il finestrino della sua auto rubandogli il telefono, ma non c'era stata alcuna denuncia. Tuttavia, ciò che ha probabilmente orientato la decisione della giudice sono state le parole della ragazza al processo: "Non è stato Chibsah, sono sicura. Una signora, penso, una signora più anziana". Non aveva fatto nomi. Ma, al di là di questa affermazione, si fa fatica a immaginare come lui, allora sposato, potesse decidere di far girare su Facebook un video della sua amante nuda.

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Sezione: News / Data: Mer 28 maggio 2025 alle 12:13
Autore: Sarah G. Comotto
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