Sfortuna...capoccia! O capocciata sfortunata se preferite (e non solo). Sì perché il Sassuolo ha perso una partita - dispiace perché parliamo di un difensore praticamente impeccabile negli ultimi 2 anni, ma è così - per una goffa giocata di testa di Gian Marco Ferrari. L'intervento del difensore, perfetto per tutti e 91 minuti di gioco tranne in quella giocata (e ad essere pignoli anche nel colpo di testa mandato a lato nell'area di rigore avversaria) è costato caro ai neroverdi. Una grande partita buttata al vento ma che può servire ad aumentare la consapevolezza nei giocatori neroverdi. Quello di ieri era il primo big match per il Sassuolo. Lo scorso anno i neroverdi hanno conteso alla Roma l'ultimo posto utile per l'Europa. Quest'anno si parla di una Roma da Scudetto. E il Sassuolo ha giocato ad armi pari. E avrebbe meritato molto di più.

Ha ragione Mourinho quando afferma che quella di ieri era una partita da 6-6, 7-7 ma anche da vittoria del Sassuolo. O da vittoria della Roma. Così però fa più male. Le occasioni non sono mancate, da una parte e dall'altra, ma Rui Patricio è stato il migliore in campo (mi sento di dire due grandissime uscite del portiere portoghese che ha chiuso molto bene lo specchio piuttosto che due errori dei giocatori neroverdi Boga e Berardi). Poi il palo di Traore. I due gol annullati. L'occasione di Ferrari. Insomma, il Sassuolo si è presentato allo stadio Olimpico non per fare da sparring-partner ma per fare da protagonista assoluto della gara. E ci è riuscito. Ci sono stati ovviamente i momenti di sofferenza (non va dimenticato il palo di Abraham e le due occasioni di Pellegrini) ma si è visto un bel Sassuolo.

Per la prima volta un Sassuolo senza Caputo e con Berardi. Bene anche Raspadori da punta e bene anche Scamacca. Il sottoscritto avrebbe tolto dal campo Djuricic a fine primo tempo (ma Raspa è uscito per infortunio) e alla fine Dionisi ha avuto ragione. Strepitosa la prova di Mimmo Berardi al netto dell'errore sul gol in fuorigioco (ma difendere in linea non è il suo mestiere). Semmai ce ne fosse bisogno una prova di attaccamento, classe e professionalità (chieda scusa chi lo ha attaccato per questo e ha messo in dubbio la professionalità del ragazzo). Insomma, tre indizi fanno una prova: il nuovo Sassuolo di Dionisi piace. Si è notata anche una maggiore attenzione nella fase difensiva e una squadra a proprio agio in tante situazioni. E con Boga e Berardi sugli esterni, più due giovani rampanti come Raspadori e Scamacca (senza dimenticare che ci sono anche Djuricic, Traore e Defrel) la sensazione è che ne vedremo, ancora una volta, delle belle.

Sezione: Editoriali / Data: Lun 13 settembre 2021 alle 13:45
Autore: Antonio Parrotto / Twitter: @AntonioParr8
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