Paolo Orlandoni, preparatore dei portieri del Sassuolo, ha rilasciato un'intervista ai canali del club neroverde in occasione della giornata mondiale sulla Sindrome di Down. Ecco le sue parole e le sue testimonianze: "Oggi è la giornata di solito non non rilascio interviste ma oggi è una giornata particolare è la giornata mondiale sulla Sindrome di Down perciò valeva la pena parlare 5 minuti davanti alla telecamera e io sono particolarmente coinvolto in quanto una ragazza di di 19 anni Emma nata con la Sindrome di Down e perciò sono sicuramente più attento e più sensibile a a questa giornata. Sicuramente in questo momento la società sta facendo tanto per queste persone e in generale un po' per tutte le le persone con disabilità ed anche giusto. Era ora, perché abbattere gli stereotipi che ci sono sempre stati nella nostra società e considerare le persone con disabilità in maniera differente, non guardarle con la lente di ingrandimento ma vederle inserite in un contesto sociale normale come è giusto che sia e questo è quello per cui si battono le associazioni, si battono le famiglie, per cercare di di portare la nostra società ad un livello superiore, a un livello dove tutti devono poter usufruire degli stessi diritti, delle stesse possibilità, possa essere questo l'integrazione scolastica, l'integrazione nel mondo del lavoro, l'integrazione sociale in generale, la possibilità di sposarsi, di vivere, di fare una famiglia e condurre una vita normale come tutte le persone hanno diritto e questo è un po' il messaggio che ci tengo a far passare e che tutte le le associazioni spingono da far passare perché è arrivato il momento di di dire basta! Basta alle basse aspettative, basta a ridicole scuse nei confronti di persone con disabilità con la sindrome o in generale e tutti devono far sì che che che le cose accadano perché basta poco da parte di tutti, avere uno sguardo diverso, fare cultura, fare educazione e sicuramente le possibilità saranno maggiori per tutti e compresa la società perché una società dove tutte le persone possono vivere in maniera civile e più umana è una società migliore dove si può vivere sicuramente meglio".

Orlandoni ha parlato anche di sua figlia Emma: ""Mia figlia si chiama Emma, ha quasi 19 anni è nata nel 2005 quando giocavo a Piacenza. È una ragazza solare, testona, intraprendente, con obiettivi chiari per quanto riguarda la sua vita futura, la sua vita sociale. Lei è una accentratrice, è sempre al centro dell'attenzione per tutti e togliendo un po' spazio ai suoi fratelli che purtroppo un po' ne soffrono ma la sopportano anche loro. È il chiaro esempio di come la vita sia cambiata anche per una persona con Sindrome di Down: in questo momento ha quasi finito la scuola, fa la maturità, già parla di andare a lavorare, già parla di andare a vivere da sola, andare in vacanza da sola, perciò sia io che mia moglie Martina possiamo ritenerci dei genitori fortunati perché come lei ha i suoi obiettivi e sono gli stessi che hanno i suoi fratelli, perciò non c'è differenza all'interno di una famiglia tra lei e i suoi fratelli Cesare e Giulia".

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Il messaggio finale di Paolo Orlandoni: "AGPD Milano è un'associazione di genitori e di persone con Sindrome di Down, dove noi ci siamo appoggiati dalla nascita di mia figlia. In questo momento mia moglie è la presidentessa ed è una delle tante associazioni che si occupano di ragazzi nella loro crescita. Ha una storia di quasi 50 anni e ancora oggi si batte e lavora per poter creare un futuro ai ragazzi di integrazione e di indipendenza. Per riassumere un po' tutto quello che che ho raccontato è uscito proprio ieri in in tutti i canali Social, piattaforme varie, il nuovo video dell'associazione CoorDown, dal titolo "I assume that I can", che è veramente bello, significativo, e spiega veramente come  la percezione debba cambiare e possa soprattutto cambiare, perciò consiglio a tutti di andarsi a cercare questo video o su YouTube o su Instagram e e prestarci un minuto di attenzione". 

Orlandoni
Sezione: News / Data: Gio 21 marzo 2024 alle 11:15
Autore: Manuel Rizzo
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