Diciannove precedenti tra Atalanta e Sassuolo in Serie A, restano 3 le vittorie dei neroverdi contro la Dea, una quella al Gewiss Stadium di Bergamo, al primo incrocio. Da lì in poi solo amarezze. La sconfitta di ieri però ha un sapore meno amaro rispetto alle altre. Resta pur sempre una sconfitta (la seconda consecutiva dei neroverdi dopo quella con l'Inter) ma c'è modo e modo di perdere. Il Sassuolo è uscito a testa alta dal terreno di gioco bergamasco. Siamo alla decima giornata, abbiamo già parlato più volte di cambiamenti. I neroverdi hanno dimostrato di essere cambiati contro le piccole ma anche contro le big. L'Atalanta nelle altre stagioni ha fatto soffrire tantissimo il Sassuolo, spesso e volentieri i neroverdi sono usciti con le ossa rotte dalla sfida con la formazione di Gasperini, spesso le sfide tra le due squadre sono state impari. Non ieri. La sconfitta tutto sommato ci può stare, l'Atalanta ha creato diversi presupposti per far male, ma il Sassuolo non sembrava essere un paziente in rianimazione, appeso al sempre pù esile filo della vita. No, la squadra di Dionisi è apparsa più compatta, meno perforabile (sono 12 le reti subite, solo nell'anno dell'Europa, con 10 gol incassati dopo dopo 10 giornate, il Sassuolo aveva subito meno gol a questo punto della stagione), quadrata e anche pericolosa.

L'Atalanta ha un po' cambiato modo di giocare, ma anche il Sassuolo. Possesso palla del 52%, mentre gli altri anni, probabilmente, i neroverdi avrebbero avuto il 60-65% del possesso ma anche 3, 4 o 5 gol in saccoccia. Ora le cose sono cambiate. I neroverdi hanno difeso tutto sommato con ordine, soffrendo soprattutto sulle fasce. A destra Toljan ha avuto la vita complicata perché l'Atalanta spingeva e accompagnava bene con Koopmeiners e Muriel che spesso andavano a giocare da quelle parti e hanno fatto male. Da quelle parti è nato il primo gol, con D'Andrea e Toljan che non si sono capiti sulla marcatura di Koopmeiners al momento del cross e si sono fatti sorprendere. Poi l'errore di Rogerio che ha spalancato la strada alla Dea. Ecco, il Sassuolo ha pagato un paio di errori individuali (questo è ancora un punto in comune con l'anno scorso) ma a livello complessivo, di squadra, dal punto di vista mentale, caratteriale, ma anche tecnico, alla formazione di mister Dionisi non si può rimproverare nulla.

Spiace naturalmente per l'infortunio di Domenico Berardi. I neroverdi, già costretti a rinunciare ad Armand Laurientè prima della gara, sorridevano per il ritorno in campo di Junior Traore e di Mimmo. La partita di quest'ultimo però è durata solo una 20ina di minuti, il tempo di spaventare la difesa e il popolo atalantino con una clamorosa traversa. Proprio la paura, oltre alla stupidaggine, ha portato la curva dell'Atalanta a reagire addirittura con un'ovazione al momento del cambio di Berardi. Cori contro il giocatore ("Berardi figlio di...", ecc, ecc) e poi una ovazione da sottolineare in negativo per condannarla. La mamma degli stupidi è sempre incinta, si dice in questi casi. Chi ha gioito con una ovazione ha dimostrato che questa frase fatta non è poi tanto sbagliata. Ad maiora!

Sezione: Editoriali / Data: Dom 16 ottobre 2022 alle 17:16
Autore: Antonio Parrotto / Twitter: @AntonioParr8
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