Eravamo solo alla terza giornata ma quella contro il Verona aveva già il sentore di essere una sfida importante, uno dei primi crocevia della stagione, e dall'approccio alla gara del Sassuolo di mister Alessio Dionisi la sensazione è che la squadra avesse la stessa percezione. Ovviamente, siamo solo all'inizio della stagione: non bisognava fare troppi drammi prima, non bisogna volare troppo in alto adesso, ma il calendario non è stato benevolo con il Sassuolo e dopo le prime due sconfitte per 2-0 contro Atalanta e Napoli serviva una vittoria scaccia-brutti-pensieri per avvicinarsi a un'altra importante sfida, quella contro il Frosinone degli ex, e in vista poi di altri due impegni proibitivi contro Inter e Juventus. Non solo i 3 punti, che sono la cosa più importante, ma anche la prestazione, perché se è vero che contro la Dea e gli azzurri il Sassuolo non ha brillato, contro il Verona, un avversario sicuramente più alla portata nonostante fosse a punteggio pieno dopo le prime due giornate, bisognava alzare il livello, mantenendo concentrazione dietro (contro il Napoli in 10 si poteva pure prendere l'imbarcata come in altre occasioni) e soprattutto aumentando la pericolosità offensiva. La domanda alla vigilia era: basterà il solo Berardi a cambiare il volto del Sassuolo? Sì!

La risposta a quella domanda è sempre e assolutamente affermativa. La sua assenza si fa sentire. La sua presenza si fa sentire. È bastato rivedere in campo il numero 10 per rivedere il vero Sassuolo. Non è stato tutto rose e fiori, e non poteva essere altrimenti perché dopo l'1-0, per dirla alla Dionisi "la squadra ha avuto paura di vincere" e si è come fermata, concedendo spazio, campo e qualche occasione all'Hellas che ha trovato il pari e ha creato diversi pericoli alla retroguardia neroverde. Ci ha pensato però ancora una volta Berardi a regalare i 3 punti al Sassuolo con due giocate delle sue (115 gol con una sola maglia, è nella top ten della A). Due messaggi a Spalletti che si è informato sulle sue condizioni ma ha preferito lasciarlo lavorare in santa pace per tornare al 100% durante la sosta. E due messaggi anche alle big che, ancora una volta, non ci hanno creduto abbastanza per strapparlo ai neroverdi (per fortuna del Sassuolo). E basta finalmente con le voci del calciomercato Sassuolo. Anche ieri, nonostante le mille smentite della società, tante domande da Firenze e da Torino (ma anche dai tifosi neroverdi) su Berardi. La risposta migliore è arrivata sul campo. Quest'ultima frase vale anche per Andrea Pinamonti. Che bella partita del numero 9, forse la migliore da quando è a Sassuolo! Non solo il gol (primo di testa in A, 30 nella massima serie, nessun giovane attaccante italiano come lui), che è quello che gli si chiede maggiormente, ma anche grande partecipazione alla manovra, lotta, movimenti interessanti (da rivedere quello nell'azione del rigore poi segnato da Mimmo) e ottime giocate.

È iniziata una nuova era, quella della rivoluzione a centrocampo, come anticipato a marzo. Via Maxime Lopez e Davide Frattesi, i due leader della mediana nei primi due anni dell'era Dionisi. Sono arrivati Daniel Boloca e Uros Racic (entrambi ancora da scoprire ma il primo ha già fatto vedere delle cose interessanti anche se ieri ha nuovamente rischiato la frittata con quell'intervento con il piede a martello su Hongla, ma fa parte del processo di crescita). Come già scritto in precedenza, è l'anno 0 per il Sassuolo. Undici nuovi acquisti, dodici se contiamo la conferma di Berardi. Aria nuova nello spogliatoio. Ci vorrà un po' di tempo per trovare l'amalgama, come si diceva un tempo, e per trovare la giusta quadratura in campo e fuori ma è arrivata gente che ha voglia di lottare e sudare per questa maglia, è uscito invece chi non aveva più voglia di rimanere. E va bene, va bene così. Senza rimpianti.

Sezione: Editoriali / Data: Sab 02 settembre 2023 alle 13:17
Autore: Antonio Parrotto / Twitter: @AntonioParr8
vedi letture
Print