Paolo Zanetti, allenatore del Venezia, è intervenuto in conferenza stampa per parlare della sconfitta di oggi contro il Sassuolo. Ecco le sue parole riportate dal nostro inviato al Penzo: "risultato bugiardo. Abbiamo creato come loro. Sette occasioni pari, con la differenza che loro ogni volta che arrivavano in area o era rigore o era gol, fermo restando che abbiamo incontrato una squadra forte, con giocatori di talento e un allenatore di altrettanto talento, sicuramente più di me perché questo ha detto il campo. Questa gara ci deve fare del male, non possiamo più nasconderci o cercare degli alibi. È arrivato il momento di dimostrare chi siamo. In questo momento, queste ultime due gare, di meritare la posizione che abbiamo: questa è la verità. Rendiamocene conto. Spero che questa gara dia a tutti uno scatto di orgoglio e ci faccia ritornare convinti delle nostre capacità ma dall'altra parte con la giusta paura perché qui c'è la paura di perdere, di non essere all'altezza, di essere morti e queste cose ci mandano in campo con le gambe che tremano mentre quando c'è da reagire con l'acqua alla gola la squadra fa. Abbiamo fatto un secondo tempo importante e alla prima volta che ci hanno attaccato abbiamo subito il rigore del ko. Nei dettagli siamo fragili e dobbiamo migliorare su questo".

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Il risultato però è stato pesante...
"Noi abbiamo un problema psicologico importante. Non è vero che subiamo sempre gol all'inizio perché nelle ultime due gare abbiamo fatto due primi tempi importanti e poi siamo calati dopo. Oggi si parla di approccio, noi dopo un minuto eravamo già sotto: di cosa parliamo? Io preparo la partita tutta una settimana e siamo sotto dopo un minuto: è dura. Ogni settimana c'è un problema mentale, quando non c'è vinciamo le partite. A Torino abbiamo fatto la cosa contraria: nei primi 20 minuti ci hanno ammazzato e poi la squadra come per magia ha cambiato mentalità e facciamo l'impresa. Questo non ci fa essere retrocessi già ma mette a nudo delle difficoltà. Noi tutti i giorni cerchiamo una soluzione. C'è chi diche che con l'esperienza si migliora, ma l'esperienza si fa con gli errori. Ma se si continua a sbagliare e a girare, non parlo di errori individuali ma di condizione di squadra generale. Oggi nel primo quarto d'ora ci siamo messi in difficoltà e la gara è indirizzata, fare 3 gol per il Venezia poi è una problematica. Dall'altra parte ho visto una squadra che non ha mollato, ha creato, ma dall'altra parte c'era un avversario forte che ha dimostrato di esserlo".

Cosa è successo tra il primo e il secondo tempo? Li hai appesi al muro?
"Non dico cosa succede nello spogliatoio, non lo dico mai. Nel secondo tempo eravamo più aggressivi, nel primo quarto d'ora eravamo preoccupati, ci vogliono le palle per starci dentro. Alla fine i ragazzi sono usciti con i crampi, non è che la squadra non si sia impegnata, oggi non è quel tipo di giornata, quando la squadra lo ha fatto l'ho detto. Siamo andati in rincorsa continua a dei nostri errori e a degli episodi, due gol annullati, un gol salvato sulla linea, un rigore non dato ad Henry, un rigore sbagliato, poi perdi 4-1 non è che il Sassuolo non ha concesso, ha anche creato ma le due squadre sono queste. Oggi abbiamo anche avuto defezioni importanti, Busio e Cuisance hanno un problema muscolare, Johnsen ha un problema alla caviglia, Crnigoj e Ampadu ieri hanno avuto la febbre a 39: 5 giocatori importanti che non c'erano, è giusto dirlo anche per onore di cronaca non per crearci gli alibi".

L'arbitro ha avuto due pesi e due misure oggi? 
"Mi ha espulso perché ci ha messo 5 minuti per fischiare il rigore, mentre negli altri è sempre stato convintissimo anche se erano mezzi e mezzi. Non voglio aggiungere nulla perché sono già stato mandato fuori. È stata una conduzione di gara quantomeno discutibile, questo mi sento di dirlo".

Collauto non è stato definitivo sul tuo futuro a Venezia. Cosa puoi dire di rassicurante a chi non vorrebbe perderti alla guida del Venezia?
"Non so cosa ha detto Collauto ma più che altro voleva consolidare la mia posizione. Conosciamo tutti il calcio, è normale che nelle difficoltà l'allenatore è nel mirino ma io ci sto. Amo questa piazza, questa città e questi tifosi. Ho fatto delle scelte pesantissime di vita per restare qua e sono uno dei pochi che ha dimostrato l'attaccamento con i fatti. Poi posso sbagliare ma l'unica cosa che desidero è che il Venezia faccia la Serie A: se sono in grado di farlo bene, l'unico giudizio che conta è quello del presidente, col quale mi sento ogni giorno. Ci piacerebbe essere come il Sassuolo ma prima di arrivare qua hanno fatto un percorso. La parte più importante della storia del Sassuolo non è stata fatta da Dionisi o De Zerbi, è stata fatta da Di Francesco, al primo anno in Serie A: i miracoli li hanno fatti lì. Poi se ti salvi, investi e piano piano costruisci. La cosa più importante è salvare la Serie A. Io sono disposto ad ammalarmi per il Venezia, conta la maglia, devono capirlo i giocatori".

Sezione: Non solo Sasol / Data: Dom 06 marzo 2022 alle 17:43
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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