È solo un quarto d'ora in un'amichevole estiva quindi ogni giudizio deve essere preso con le molle ma a volte anche pochi minuti possono bastare per rendersi conto delle qualità di qualcuno. Ci sono giocatori che impiegano più minuti, addirittura più partite, per tirare fuori tutto il proprio talento. Poi ci sono quei giocatori che invece non hanno bisogno di troppo tempo per mettere subito in chiaro le cose e in questa seconda, ristretta, cerchia vi appartiene Ismael Koné, centrocampista del Sassuolo arrivato in prestito dal Marsiglia con la formula del prestito con diritto di riscatto che può diventare obbligo al verificarsi di determinate condizioni.

Ieri, durante l’amichevole di Empoli, Ismael Koné ha fatto il suo debutto con la maglia del Sassuolo, e lo ha fatto in modo che non passasse inosservato. Pochi minuti sul campo sono bastati al centrocampista franco-ivoriano per trasmettere un messaggio chiaro: vuole prendersi responsabilità e dimostrare il proprio valore. Il suo primo impatto è stato caratterizzato da una serie di azioni che hanno fatto subito salire l’attenzione: una percussione con la palla al piede, veroniche, colpi di tacco e un tiro potente dal limite dell'area respinto dal portiere avversario. Un debutto che, invece di essere timido o prudente, si è trasformato in un assaggio di personalità e ambizione.

SCELTI DA SASSUOLONEWS:

Grosso: "Contento dei nuovi. Sappiamo che dobbiamo fare ancora qualcosa ma stiamo lavorando"

Carnevali: "Servono 4-5 acquisti ma è un calciomercato difficile. Laurienté, Turati, Pinamonti: vi spiego"

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Naturalmente, si tratta soltanto di un primo assaggio, di un quarto d’ora di gioco in una squadra che, al momento, milita in Serie B. Prevedere sviluppi o trarre conclusioni definitive sarebbe prematuro, ma i primi segnali intravisti sono positivi. La vera portata del talento di Koné si conosce da tempo: l’acquisto del Marsiglia, che lo ha prelevato dal Watford per 12 milioni di euro, ne è stata la prova più evidente. Prima ancora, il suo ruolo nel Mondiale in Qatar con la nazionale canadese, dove ha esordito dalla panchina nelle tre partite del girone, conferma le sue qualità.

Nato in Costa d’Avorio e trasferitosi in Canada all’età di sette anni, Koné ha attraversato varie tappe: dal CF Montreal, dove ha iniziato a sviluppare le sue capacità, al Watford in Inghilterra, dove ha frequentato il liceo. La sua esperienza al Marsiglia, invece, avrebbe dovuto rappresentare il coronamento della sua crescita, ma non è stato tutto semplice. Nel documentario prodotto dal club francese, si rivela un episodio in cui il giocatore, durante un’esercitazione, ignorò i compagni e si mostrò minaccioso nei confronti di Roberto De Zerbi, ex tecnico neroverde e allenatore del Marsiglia. La scena testimonia le difficoltà di adattamento e il carattere forte di Koné, che ha richiesto un percorso di maturazione.

Il direttore sportivo del Marsiglia, Medhi Benatia, ha commentato: “Ismael non è un ragazzo cattivo, ma arrivando dal Watford forse non aveva ancora capito bene dove si trovava. Gli abbiamo detto spesso che doveva fare di più perché giocava per l'OM”. Anche De Zerbi ha sottolineato il suo potenziale, ma ammettendo che il giocatore non sempre ha mostrato il comportamento adeguato. Dopo sei mesi in prestito al Rennes, Koné è rientrato in Francia prima di approdare al Sassuolo, questa volta in prestito oneroso da 2,5 milioni di euro con obbligo di riscatto a determinate condizioni, fissato a 10 milioni.

Il club emiliano, rappresentato dall’amministratore delegato Giovanni Carnevali e dal direttore sportivo Francesco Palmieri, nutre forte fiducia nel talento di Koné. I limiti sono soprattutto caratteriali. La scelta di trasferirsi in una piazza più tranquilla, lontana da pressioni eccessive, testimonia il desiderio del giocatore di ritrovare sé stesso e di costruire una carriera importante.

Dal punto di vista tattico, Koné è un centrocampista centrale con buona versatilità: si destreggia bene sia in un reparto a due che davanti alla difesa, sfruttando il fisico per recuperare palloni. Ha ancora margini di miglioramento, soprattutto nel senso tattico, ma il suo potenziale è evidente e può diventare un elemento importante per Fabio Grosso. Sorride pensare che Koné sia arrivato proprio nel team che per tre anni è stato la casa di Roberto De Zerbi. È molto probabile, però, che tra il club e il tecnico ci siano stati contatti e valutazioni. Se il canadese fosse stato un investimento da evitare, De Zerbi avrebbe sicuramente espresso qualche dubbio. Invece, la sua presenza al Sassuolo testimonia la fiducia condivisa e il rapporto di stima tra i protagonisti di questa operazione.

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Sezione: News / Data: Mer 06 agosto 2025 alle 15:58
Autore: Antonio Parrotto
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