È lui o non è lui? Cerrrrrrrrrrrto che è lui! Sì, è proprio lui. È il Sassuolo! Come scritto negli editoriali precedenti, nelle prime 7 giornate non è che il Sassuolo ci abbia fatto particolarmente divertire. Parlo di gioco, di spettacolarità offensiva. Un Sassuolo diverso, lo raccontiamo dagli albori del campionato. E non mancano le similitudini con il 2015/2016, l'anno che portò all'Europa. Dionisi è ripartito rimettendo insieme i cocci dopo i 66 gol incassati lo scorso anno e ha trovato la quadra, ormai possiamo sbilanciarci. Più gare ovviamente fanno una prova. I neroverdi in queste prime 8 giornate hanno affrontato, a parte Juve e Milan, tutte avversarie alla portata e non hanno mai sbagliato approccio (a differenza dello scorso anno dove emersero dei limiti mentali e d'atteggiamento nella squadra neroverde).
Avevamo avuto i primi indizi con il Lecce, poi conferme con Spezia e Cremonese. Contro Udinese e Torino lo spirito non è mancato e ieri contro la Salernitana il Sassuolo ha azzannato la preda, vincendo tanti duelli, e ha annichilito il suo avversario. Il punteggio forse è troppo rotondo per quanto visto in campo ma chi se ne frega: grande vittoria che carica d'entusiasmo squadra e ambiente in vista della partitissima con l'Inter. Ora sono 12 i punti in classifica, se dovesse arrivare anche un successo con l'Inter, i neroverdi potrebbero cambiare prospettiva. Ma non corriamo, non andiamo oltre.
Grande vittoria contro la Salernitana arrivata grazie al mercato e alle scelte di mister Dionisi che le ha azzeccate tutte, ieri ha avuto il tocco magico (potevamo mandarlo a trattare con Putin, magari avrebbe trovato l'accordo per la pace). Scherzi a parte, merito delle scelte del tecnico neroverde se è arrivata una manita dritta in faccia ai campani (senza offesa) che speravano di tornare alla vittoria o comunque di racimolare almeno un punto dopo il ko interno con il Lecce. Ma così non è stato perché il Sassuolo 2.0, come lo abbiamo definito nelle scorse settimane, è una squadra cinica e spietata che fa giocare male gli avversari. Non è un caso. Solo la Juve alla prima giornata, guidata dall'estro di Di Maria (ma dopo 20 minuti di sofferenza iniziale) e l'Udinese (ma nel 2° tempo e con il Sassuolo in 10) sono riuscite ad abbattere il nuovo muro neroverde. Cinque clean sheets in 8 giornate, numeri da grandi del calcio europeo.
È un Sassuolo nuovo, lo avevamo annusato come cani da tartufo sin dagli inizi dell'annata. Baricentro più basso, squadra più ordinata e meno divertente. Avevamo lanciato un messaggio a Dionisi: l'obiettivo è quello di riuscire a vincere 3-0, cioè coniugare l'utile al dilettevole. Con la Salernitana si è esagerato. Il Sassuolo ha fatto i gol che sono mancati nelle gare precedenti. Possesso palla agli altri, ricerca della verticalità e meno palleggio, baricentro più basso e gioco in ripartenza. E qui arriviamo all'acquisto di Armand Laurientè, un giocatore utilissimo per questo tipo di calcio e che ieri con i granata è stato letale. Abbiamo visto anche di cosa è capace 'l'oggetto misterioso' Thorstvedt (finalmente grandi sprazzi di talento). Continua a convincere la difesa, così come Maxime Lopez. Bravo Agustin Alvarez, quando entra in campo riesce sempre a creare qualcosa.
Ora questa vittoria roboante per 5-0 non deve illudere. Dionisi farà da pompiere ma un po' dovrà anche alimentare questa fiammella che si è accesa dopo le vittorie contro le formazioni granata Torino e Salernitana. È un Sassuolo che parla francese, anche grazie al mercato. Ieri praticamente decisivi quasi tutti i nuovi acquisti: gol e assist per Laurientè e Thorstvedt, gol per Antiste e Pinamonti, assist per Agustin Alvarez. Mica male! Dopo questa indigestione (nessun riferimento a fatti o persone, quello ad Andrea Pinamonti è puramente casuale) attenti alla ripresa. Ma questo Sassuolo ha già dimostrato di aver cambiato mentalità e status. Ora però viene davvero il difficile...
Autore: Antonio Parrotto / Twitter: @AntonioParr8
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