Il Sassuolo Primavera a un passo dal cielo ma con due piedi nella storia. Il settore giovanile Sassuolo fiore all'occhiello del club neroverde e modello imitato ormai ovunque, capace di costruire dei giovani importanti, prendendoli da ragazzini o anche da bambini (con una spesa minima), e supportandoli nella crescita, creando così un patrimonio importante per tutta la società. Come sostiene il responsabile del vivaio neroverde Francesco Palmieri, bisogna credere nei giovani e noi di SassuoloNews.net concordiamo con lui: almeno un giovane all'anno andrebbe portato in prima squadra! Grandissima annata quella dei giovani neroverdi, in attesa del finale di stagione del Sassuolo Under 18 che ha vinto il Viareggio e ora giocherà le final 4 Scudetto, senza dimenticare naturalmente i giovani passati a Sassuolo e che ora sono protagonisti nel professionismo, da Turati (miglior portiere della B e nel giro dell'Under 21) a Raspadori, da Erlic (tornato in neroverde) a Ghion, Kolaj, Manzari, Pierini (e di tanti altri ancora sentiremo parlare). Abbiamo contattato in esclusiva il direttore Francesco Palmieri che fatto il punto della situazione sull'annata, partendo proprio dalla Primavera, arrivata tra le prime 4 d'Italia ed eliminata dal Lecce in semifinale, in un match ricco di episodi sfavorevoli che hanno penalizzato i neroverdini di Bigica: "È inutile commentare la partita, tanto è già finita. Meriti al Lecce che farà la finale Scudetto ed è una buona squadra ma noi abbiamo dimostrato di essere una squadra forte, con tanti ragazzi promettenti che si sono messi in grande mostra quest'anno e con un allenatore bravissimo che ha fatto giocare benissimo la squadra. Io mi sono divertito a vedere le nostre partite. Non abbiamo fatto un calcio da grandi, non siamo andati alla ricerca del risultato, ma siamo andati alla ricerca della valorizzazione del lavoro della società e dei giovani, poi sono venuti dei risultati e questo ci fa ben sperare il futuro. Il nostro modo di lavorare è questo. Non andiamo alla ricerca di risultati, che sono importanti e danno visibilità, però io mi sono divertito a vedere la Primavera quest'anno, che ha fatto grandi cose, e grande merito va a Emiliano Bigica che ha fatto crescere tanti giovani che sono con noi da tanti anni".

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Anche il pubblico si è affezionato a questa squadra che ha espresso un bellissimo calcio...
"Abbiamo avuto un bel seguito per tutta la stagione perché questa squadra ha fatto divertire. Tutti vogliono vincere, io voglio vincere sempre, volevo vincere anche quando giocavo in mezzo la strada a casa mia a Bari. Qui il discorso è diverso, è di costruzione di giocatori perché in tanti sono partiti con noi da piccolini e questa società ha dimostrato negli anni non solo di comprare ragazzi già fatti, abbiamo una strategia diversa, poi se dobbiamo puntellare la Primavera o le altre lo facciamo, ma vogliamo portare tanti ragazzi su, questa strategia sta pagando. In questi 8 anni con me a Sassuolo, tanti ragazzi che sono partiti con noi stanno facendo dei percorsi importanti e come ho sempre detto le squadre dovrebbero portare almeno un giovane all'anno in prima squadra, altrimenti è inutile fare i settori giovanili. Poi c'è modo e modo di fare calcio: c'è chi fa i settori giovanili per costruire i giocatori e chi fa acquisizioni. Ognuno fa la sua strategia, il mio modo di fare calcio è stato diverso e mi ha dato soddisfazioni. Quello che abbiamo costruito in questi anni a Sassuolo non era pensabile, abbiamo fatto un lavoro incredibile. Il segreto è crederci e farli giocare, portando almeno un giovane all'anno in prima squadra: solo così, se è una scelta condivisa da tutti, si creano i presupposti per un patrimonio tecnico ed economico".

C'è stato un bellissimo post di Kumi su Instagram. Anche questo è un bellissimo segnale di quello che avete costruito...
"Kumi è un altro ragazzino di quelli presi a 14 anni, è arrivato dal Giorgione e ha fatto una crescita incredibile, è stato aggregato anche alla prima squadra in allenamento, fa le nazionali giovanili. Lui sarebbe stato un'arma in più, peccato per l'infortunio avuto nel finale di stagione. È bello quel post, quelle parole significano il Sassuolo, quello che abbiamo costruito negli anni. Lui è qui da tanti anni come tanti altri ragazzi che sono cresciuti, sono diventati ometti insieme e faranno i giocatori".

Bigica è uno degli allenatori top della categoria, ha il contratto in scadenza: resta in neroverde? Le richieste non mancheranno...
"Bigica è un allenatore non bravo, di più. Mi hanno fatto molto piacere le sue parole dopo la partita con il Lecce. Ogni tanto discutiamo ma nella maniera giusta. Ha dimostrato di essere un allenatore veramente bravo, lui, Francioso e quelli dello staff hanno fatto un grandissimo lavoro e in questi anni hanno fatto crescere tanti ragazzi, anche alcuni che negli anni precedenti avevano giocato un po' meno. Emiliano mi ha detto una cosa bellissima perché anche negli anni scorsi ha avuto la possibilità di andare ma ha voluto restare qua. Anche questa volta mi ha detto che vuole restare con me. Il contratto è in scadenza ma la sua intenzione è quella di restare e continuare un certo tipo di lavoro e noi vogliamo fare sempre meglio. Poi con lui e con Mino Francioso c'è un rapporto che va oltre il calcio e questo fa la differenza".

Il progetto seconda squadra, come anticipato da SassuoloNews.net, è stato rimandato all'anno prossimo?
"Di questo deve parlare in primis l'amministratore ma credo sia stato chiaro una settimana fa. L'idea c'è ma siamo a metà giugno, le cose se si fanno si devono fare bene. Abbiamo giovani forti e dobbiamo crederci. Abbiamo una squadra di lavoro forte, in un contesto difficile con una grande proprietà".

L'Under 18 è nelle final four, anche le altre Under hanno fatto benissimo: il bilancio finale è positivo?
"L'Under 18 è andata oltre le più rosee previsioni. Abbiamo fatto il Torneo di Viareggio con alcuni Primavera che giocavano poco ma Pedone, così come Bigica, ha fatto un grandissimo lavoro. Vuol dire che dietro c'è lavoro, anche negli altri gruppi. Bisogna alzare ancora di più il livello perché abbiamo la non fortuna di stare in un posto in cui il bacino di utenza è veramente piccolo, attorno a noi si stanno organizzando e dobbiamo lavorare ancora di più".

Ci sarà una rivoluzione sulle panchine del settore giovanile o gli allenatori presenti attualmente verranno confermati in blocco?
"Qualcosa si può anche cambiare, come è giusto che sia. Dobbiamo fare delle valutazioni di un certo tipo, in base alle esigenze, alle necessità, in base a quello che può essere più produttivo sia per chi allena che per noi. A grandi linee, non abbiamo mai fatto grandi rivoluzioni, si fanno le cose in maniera giusta per cercare di dare il massimo supporto ai ragazzi".

Lei ha fatto un grandissimo lavoro in questi anni, che è sotto gli occhi di tutti. Anche per lei gli interessi e le voci non mancano: il Sassuolo deve preoccuparsi?
"Devo essere sincero, il mio amministratore mi ha dato sempre carta bianca sull'aspetto lavorativo ma tutti vogliamo migliorarci e vogliamo crescere. Già dopo un anno e mezzo avevo una grossa opportunità ma sono rimasto e anche in seguito ho avuto altre possibilità. Io qui sto bene, ho dimostrato con i fatti e non con le parole di fare un certo tipo di lavoro. Ho la fortuna di lavorare a Sassuolo in una società snella che mi rende partecipe su tutto ma di sicuro io non voglio partecipare, voglio migliorare. L'importante è lavorare nella maniera giusta perché io sono un competitivo e sono esigente soprattutto con me, non sono uno statale, sono un competitivo".

Turati forse è il giocatore, tra quelli in prestito, ad aver fatto meglio, ed è stata un’altra sua intuizione: ci racconta come lo ha portato in neroverde?
"Turati l'ho preso dal Renate, ho fatto un'operazione all'ultimo giorno di mercato, l'ho portato nell'Under 17 e si è guadagnato tutto da solo. Era venuto in prova dopo la segnalazione di un amico, poi i nostri scout sono andati a vederlo, io sono stato per 10 giorni dietro al Renate prima di chiudere l'accordo. Ha fatto un percorso iniziando sempre da sfavorito perché all'inizio giocava poco in Under 17 e poi ha iniziato a giocare lui, in Primavera pensava di non giocare e poi ha giocato lui, ha giocato in prima squadra, quest'anno a Frosinone ha dimostrato il suo valore".

Una curiosità anche se non è mai bello parlare di denaro: quanto è costato?
"Non mi ricordo, è costato tantissimo, perché chi costa tanto ha valore (ride e chiude con una battuta, ndr)".

Sezione: Esclusive / Data: Gio 08 giugno 2023 alle 13:00
Autore: Antonio Parrotto / Twitter: @AntonioParr8
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