Ci sono pareggi e pareggi. Quello di Firenze ha un gusto agrodolce perché c'è il gusto amaro per i mancati 3 punti ma c'è anche il gusto dolce per come è arrivato il pari. La Fiorentina non sta attraversando un buon momento e bisognava indubbiamente 'approfittarne' ma al contempo i viola hanno ricaricato le energie dopo essere andati in ritiro e non è mai facile affrontare una squadra in queste situazioni. La Fiorentina si è ritrovata, Ribery si è caricato la squadra sulle spalle e ha trascinato i suoi. Il Sassuolo, trascinato dallo spirito di gruppo, dal suo leader numero uno Roberto De Zerbi (grazie ai microfoni a bordocampo di Sky abbiamo potuto ammirare in diverse fasi la grinta del tecnico neroverde, di certo non una novità ma è sempre un bello spettacolo) e da un Domenico Berardi versione nazionale.

Il Sassuolo paga l'ingenuità di Locatelli (forse stava ancora pensando al giallo che lo costringerà a saltare il suo amato Milan) ma le note positive sono tante. Un pari strappato in casa della Roma o in casa della Fiorentina, l'anno scorso - non un decennio fa - sarebbero stati probabilmente accolti con moderato entusiasmo, ora vengono quasi vissuti come una mezza sconfitta. Segno dei cambiamenti e delle rinnovate ambizioni della truppa neroverde guidata da Roberto De Zerbi che ritrova i pezzi pregiati e lancia un chiaro messaggio al campionato. Ieri con la Fiorentina si sono rivisti dopo oltre un mese Ciccio Caputo e Gregoire Defrel. Naturalmente è impossibile chiedere tanto ai due ma averli rivisti correre e sbraitare in campo è già una buona notizia per il Sassuolo, attualmente quarto in classifica (finisse oggi il campionato sarebbe in Champions League, avendo vinto lo scontro diretto a Napoli).

Il pari in casa della Fiorentina lascia diversi segnali positivi. Si sono rivisti diversi elementi fuori dai radar da tempo (Peluso, il rientro di Chiriches dopo l'infortunio, la 499ª presenza di capitan Magnanelli, Traoré titolare dopo oltre un mese, un Berardi particolarmente ispirato). Si è rivisto il bel gioco dei neroverdi. Squadra aggressiva, paziente, padrona del campo e del gioco. Nel finale forse si poteva tentare qualcosa di diverso invece di un palleggio forzato al limite dell'area di rigore avversaria, senza mai calciare in porta, ma quello strappato a Firenze è comunque un buon punto, in vista del confronto diretto di domenica contro il Milan. Una sfida importante per valutare al meglio questo ambizioso Sassuolo.

Sezione: Editoriali / Data: Gio 17 dicembre 2020 alle 11:00
Autore: Antonio Parrotto / Twitter: @AntonioParr8
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