Daniele De Rossi, allenatore della Roma, è intervenuto ai microfoni di DAZN al termine della partita dello stadio Olimpico contro il Sassuolo, terminata sull'1-0 per i giallorossi. Ecco le sue parole: "Fondamentale vincerle tutte, abbiamo cominciato questa rincorsa e all'inizio non tutti ci credevano come ci credevamo noi. Quando ne vinci tante qualcuna la vinci tra virgolette passeggiando altre con più fatica, sono stati oggi bravi loro e noi un po' meno. Non è però la prima partita che la Roma vince grazie a un guizzo di uno dei suoi campioni”.

Pellegrini ti ha descritto come punto di riferimento...
“Non mi posso lamentare in questi due mesi, ha segnato quasi sempre. E' il capitano e non è facile esserlo a Roma, sei romano e quando le cose non vanno bene sei il primo a essere bersagliato, so cosa significa, ora mi amano e mi dedicano striscioni, ma ho avuto momenti difficili. Adesso tocca a Pellegrini, l'ho lasciato che era giovane, ora trovo un capitano ma non basta la fascia per dirsi capitani, lui è positivo, professionale ed è fortissimo, sono contento vada in nazionale perché quello è il suo livello”.

Si diceva che non c'era la rosa per la Champions League...
“Ho detto dall'inizio, molti pensavano fosse un semplice slogan, penso che la Roma abbia la squadra per lottare per quel traguardo, è inferiore a Inter, Milan e Juventus forse, con le altre ce la giochiamo e anche con chi ci è superiore ce la dobbiamo giocare. Il calcio non è solo numeri, ingaggi e cartellini, dobbiamo essere noi i primi a crederci altrimenti è difficile fare punti”.

SCELTI DA SASSUOLONEWS:

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Ballardini: "Squadra costruita bene. Oggi segnali fortissimi da portare sempre con noi"

Roma Sassuolo pagelle. Voti: Laurienté delude, Obiang non chiude Pellegrini

Quanto ti inorgoglisce aver vinto una partita così? Ci sono miglioramenti costanti? Non era vittoria scontata...
“Ho fatto parte di gruppi della Roma fortissimi, siamo arrivati anche troppe volte secondi. In queste galoppate c'erano anche queste partite, dove vincevi con un guizzo. La Roma è squadra che ha singoli capacit di toglierti le castagne dal fuoco contro squadre come il Sassuolo che ha individualità importanti, ha una squadra che non rispecchia la classifica. Ci sono state gare dove potevamo chiuderla prima, oggi in una maniera o l'altra c'era da vincerla anche per arrivare al meglio alla sosta”.

Un bilancio di questi mesi a Roma?
“Non è facilissimo, mi dicono tutti che non è esperienza ed evidentemente è così, ma sono stato fortunato a trovare questa opportunità di lavoro, non l'ho guadagnata a suon di stagioni da allenatore, questa società mi ha dato fiducia e stiamo facendo bene, però c'è ancora tanto da fare e si può ancora rovinare tutto, dobbiamo restare sul pezzo”.

Il ricordo più bello di questi due mesi?
“Sinceramente non lo so, oggi ho ricevuto cori e uno striscione da questi tifosi che me ne hanno riservati tanti in carriera. Ricevere questo anche sotto un'altra veste non mi lascia indifferente. Le prime volte sono state forse il momento più emozionante, viviamo bene la Trigoria quotidiana”.

Sezione: Non solo Sasol / Data: Dom 17 marzo 2024 alle 20:35
Autore: Antonio Parrotto / Twitter: @AntonioParr8
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