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Ed ecco il pensiero, che arriva da un grande tifoso neroverde, Alberto Marchetti. Ecco cosa ha scritto per voi: "Dove potrebbe essere collocata la sottile linea che demarca i doveri e le responsabilità del Berardi stella del calcio, dai sentimenti e l'amore del Berardi uomo, marito e padre?
Ogni santa domenica sul rettangolo di gioco, i calciatori in particolar modo i più affermati vengono fatti oggetto di pesanti affronti a volte ironici, a volte meramente offensivi, a volte veri e propri scherni razzisti verso ragazzi di colore o di determinata provenienza.
Fortunatamente non si parla della maggioranza dei tifosi, ma di qualche personaggio o gruppo di persone probabilmente frustrate dalla loro problematica  esistenza che scaricano tutta l'insofferenza allo stadio, non incitando i propri beniamini ma trovando sfogo nel deridere e offendere gli avversari, quanto di meno sportivo ci possa essere. 
Vero che i ventidue in campo hanno un ruolo da rispettare, anche educativo nei confronti delle nuove generazioni calcistiche e sono perlopiu' strapagati, ma  per le loro capacità sportive e l'atteggiamento costruttivo nei confronti del team e di  certo  non per essere offesi nei loro più intimi sentimenti.
La reazione di Berardi, fuori lo stadio, probabilmente è stata eccessiva ma la provocazione offensiva  nei confronti delle sue persone più care lo è stata molto di più ed a pagarne le conseguenze dovrebbe essere in primis chi senza alcun rispetto ha vomitato insulti, ledendo ogni regola della sportività e sfido chiunque di fronte a tale violenza verbale a non reagire...
Je suis Domenico Berardi".

Sezione: La voce dei tifosi / Data: Mer 10 agosto 2022 alle 21:12
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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