E' destino che con l'Atalanta giochi Defrel e sbagli dei gol clamorosi. Era successo anche con De Zerbi, sempre a Bergamo, ed è successo nuovamente ieri sera contro la Dea...bendata! Perché stavolta la fortuna, per i nerazzurri, ci ha visto benissimo. Un po' meno per i neroverdi. Peccato perché la mossa Defrel non era nemmeno sbagliata. L'attaccante ex Sampdoria è stato schierato dal 1' minuto al posto di Raspadori e Scamacca, un po' a sorpresa, e grazie ai suoi movimenti ha messo in affanno la retroguardia atalantina. Splendido il movimento sulla prima azione da gol nel 1° tempo, buono anche lo smarcamento in area nel 2° tempo ma (con un grosso SE) forse Scamacca in quell'occasione avrebbe fatto meglio. Un doppio errore, quello di Defrel, che pesa in maniera pesante nell'economia del risultato. Il primo mentre eravamo sull'1-0, il secondo sul 2-1. Altro grosso SE, chissà cosa sarebbe successo se Greg avesse inquadrato lo specchio della porta...

Peccato perché la sensazione, nel secondo tempo, era quella di un'Atalanta in difficoltà e di un Sassuolo che poteva farcela. Forse i neroverdi non ci hanno creduto troppo o forse hanno iniziato a crederci troppo tardi. Musso non ha dovuto compiere grandi parate (nemmeno Consigli, solo due buone parate su Ilicic e Piccoli nella ripresa) ma l'inerzia della gara si era spostata dalla parte neroverde. La sfida con l'Atalanta, arrivata a inizio campionato, era arrivata nel momento giusto perché gli atalantini nella prima parte di stagione fanno sempre un po' fatica ma con il Sassuolo, almeno nel primo tempo, sembravano aver ritrovato la verve di un tempo e per larghi tratti della partita sono stati ingiocabili. Ma serviva una risposta dopo la pessima prestazione contro il Torino ed è arrivata. Ed è quella di una squadra viva.

Il Sassuolo c'è, anche se ha perso 3 partite consecutive (non accadeva da gennaio 2020). Forse non lotterà come negli ultimi anni per l'Europa o per l'ottavo posto ma se le prestazioni saranno sempre simili a quelle con la Roma o con l'Atalanta, ne vedremo delle belle. Non sempre arriverà il gol di El Shaarawy al 91', non sempre le polveri saranno bagnate. E a tal proposito, sulla questione gol c'è da avere pazienza. Ha ragione Dionisi. La società, compreso l'allenatore, hanno fatto una scelta: perdere Caputo, che di secondo nome fa 'doppia cifra' e di terzo 'garanzia', per un salto nel 'buio'. Non completamente al buio. Ma un salto verso il futuro che lascia inevitabilmente dei dubbi. Raspadori e Scamacca sono alla loro prima vera stagione da protagonisti. E per questo vanno aspettati (ma non prendetevela con troppo calma, ecco).

Un passo avanti netto, dopo i due passi indietro della sfida contro il Torino. Ora però i neroverdi, che hanno fatto incetta di complimenti contro Roma e Atalanta, devono voltare pagina e pensare a far punti contro la Salernitana domenica prossima. Una sfida, quella contro i campani, che diventa importantissima per il prosieguo della stagione dei neroverdi che devono ancora capire realmente chi sono e per quali obiettivi giocheranno quest'anno. Per farlo servono i gol (5 in 5 partite sono pochi per una squadra che ha sempre fatto dell'attacco uno dei suoi punti di forza) e serve anche la crescita dell'intera squadra. Al Mapei Stadium arriva la Salernitana, una sfida da non sottovalutare e da non sbagliare. Perderla sarebbe deleterio e potrebbe complicare la stagione. Vincerla servirebbe a riportare certezze e convinzioni all'interno della squadra (dopo una serie di sconfitte si perdono sempre determinate certezze e determinate convinzioni) e anche entusiasmo in vista della sfida contro l'Inter del 2 ottobre, una sfida sempre speciale per il Sassuolo. Ma intanto bisogna pensare solo alla Salernitana. E a vincere.

Sezione: Editoriali / Data: Mer 22 settembre 2021 alle 12:30
Autore: Antonio Parrotto / Twitter: @AntonioParr8
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