Finalmente! Tre punti che sono come una boccata d'aria pura in piena montagna per il Sassuolo che non vinceva una gara dalla prima giornata (il 3-2 sul Verona). Poi solo un pareggio interno con la Samp e tre sconfitte. Come detto a suo tempo, le prestazioni non sono mancate, eccetto contro il Torino. E dunque, bisognava solo aspettare. Poi è vero, questo Sassuolo ancora non convince al 100%. Il centrocampo con Maxime Lopez e Frattesi continua a lasciare qualche dubbio, c'è sempre da soffrire in termini di fisicità. Probabilmente alla fine avrà ragione il mister ma Davide, seppur splendido interprete, non è Locatelli, o meglio, non ha la fisicità che aveva Locatelli (bravo sì nella gestione della palla ma bravo anche in interdizione, e a Torino stanno iniziando ad accorgersene). Ci vuole tempo. Questo il nuovo leitmotiv del Sassuolo. Il tempo che il club e i tifosi hanno sempre concesso praticamente a tutti. E' stato così, per restare in epoche recenti, con Di Francesco, è stato così con De Zerbi. Non è stato così con Bucchi e Malesani, altre storie. Quando i neroverdi concedono tempo poi succede sempre qualcosa di bello. E allora, perché non aspettare?

Nessuno ha fretta ma perdere o non vincere con la Salernitana avrebbe aperto la 'crisi Sassuolo'. Per fortuna siamo qui a raccontare un'altra gara. Il Sassuolo ha vinto ed è salito a quota 7 punti e guarda con maggiore serenità alla gara di sabato prossimo con l'Inter, una gara sempre speciale per i neroverdi. Ci ha pensato Mimmo Berardi a risolverla, con un inusuale colpo di testa su assist di Boga (finalmente decisivo). In hoc Mimmo vinces. Gira che ti rigira, tra infortuni, mal di pancia, fascia di capitano, annessi e connessi, è sempre Berardi il valore aggiunto del Sassuolo. Non ha la fascia al braccio ma è sempre lui che va a protestare con l'arbitro. Non ha la fascia ma è lui a trascinare i suoi compagni. E l'esultanza rabbiosa sotto la tribuna nord, con tanto di calcione a un cartellone pubblicitario sa di grido liberatorio.

Anche Dionisi, seppur senza urlare, ha approfittato della vittoria per togliersi qualche sassuolino dalle scarpe: "Non si parla di noi come vorrei, ma io valuto le prestazioni e sono convinto che abbiamo ampi margini di crescita, ci toglieremo qualche sassolino dalla scarpa". E' vero che ci sono state delle critiche (ma in altre piazze forse la situazione sarebbe sfuggita di mano) ma è pur vero che il Sassuolo arriva da due ottavi posti e la squadra, eccezion fatta per Locatelli e Caputo - fondamentali - e per l'allenatore, è la stessa dell'anno scorso. Lecito attendersi qualcosa di più di 4 punti dopo 5 partite. E poi sui giovani ha aggiunto: "Non voglio sminuire i nostri giocatori, sono forti. Scamacca è del '99, Raspadori è del 2000. Sono al primo anno che hanno questo peso importante anche mediatico perché mi fate domande sempre su di loro e parlate sempre di loro. Gianluca si meriterà la Nazionale sicuramente ma è stato convocato quando il c.t. ha convocato 36 giocatori, Giacomo è già in Nazionale, è importante e lo diventerà per la Nazionale, ma sono al primo anno importante in A, pur avendo già dimostrato. L'anno scorso non parlavate di loro e hanno stupito, perché erano dietro e hanno sgomitato e dimostrato. il peso ora è diverso. E' diverso giocare perché sei tu il titolare. E' giusto che voi ne parliate se lo ritenete opportuno ma io non posso mettergli le stesse pressioni. Giacomo, l'occasione che ha avuto, in allenamento fa sempre gol. E' giovane e forte. I gol li farà. Gianluca è molto più bravo di quello che vedete voi ma in partita ci sono delle sfaccettature ma ha qualità. Io li devo supportare, i gol arriveranno perché son bravi". Discorso che non fa una grinza. Ma la scelta di dar via l'esperto Caputo per dare una chance ai giovani non l'abbiamo fatta noi.

Sezione: Editoriali / Data: Lun 27 settembre 2021 alle 10:15
Autore: Antonio Parrotto / Twitter: @AntonioParr8
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