Nel nome del padre. Il Sassuolo del dopo Squinzi è uguale a se stesso, i figli Marco e Veronica hanno voluto che non cambiasse nulla. Spiega Giovanni Carnevali, da sette anni direttore generale del club emiliano, alla Gazzetta dello Sport: "Quando li ho incontrati subito dopo la morte della signora Squinzi (lo scorso novembre, cinquanta giorni dopo il patron della Mapei, ndr), mi hanno detto soltanto una cosa: 'Ormai fai parte della famiglia, abbiamo totale fiducia in quello che fai'. Queste parole mi hanno dato la forza per continuare". Carnevali è rimasto l’uomo chiave, quello che decide in autonomia dopo aver chiesto un parere alla proprietà. Come prima: massima libertà, nessuna interferenza.

Non c’è mai stato il pericolo che il progetto venisse ridimensionato. La Mapei, l’azienda di famiglia, un colosso da 2,5 miliardi di fatturato nel 2018 e oltre 10 mila dipendenti distribuiti in 83 stabilimenti sparsi in tutto il mondo, garantisce i circa diciotto milioni di euro che costa in media una stagione del Sassuolo in Serie A. Veronica Squinzi, la vicepresidente, ha preso il posto della madre e ha un rapporto molto stretto con la squadra mentre Marco non ha incarichi ufficiali. Il presidente è Carlo Rossi; il direttore sportivo è un altro Rossi, Giovanni. Una struttura societaria snella che ha assorbito senza conseguenze la scomparsa dell’amatissimo capo: "Per me è stata una perdita enorme – dice Carnevali -, mi manca l’uomo, l’amico. Ma per il resto è tutto come prima".

Sezione: News / Data: Mar 17 marzo 2020 alle 16:21
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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