Il segreto del Sassuolo Femminile? Gianpiero Piovani! Il tecnico bresciano, ormai in neroverde da quasi 4 anni, è uno dei migliori allenatori del calcio femminile e ha sposato la causa neroverde. Mister Piovani si è raccontato e ha raccontato il suo Sassuolo Femminile in esclusiva ai microfoni di SassuoloNews.net: dal ko alla Juve al 2021 che si è appena concluso, dalla Supercoppa ai prossimi obiettivi, sono tanti i temi affrontati dall'allenatore neroverde. Ecco le sue dichiarazioni.

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Il Sassuolo ha chiuso la prima parte della stagione con 25 punti, al secondo posto con la Roma, a -8 dalla Juve, a +3 da Inter e Milan. E’ soddisfatto di quanto fatto sin qui dalle sue ragazze?
"Direi di sì anche perché ripetere il campionato dello scorso anno non era facile perché l'anno scorso abbiamo fatto qualcosa di straordinario anche a causa dei tanti infortuni. Quest'anno gli infortuni si sono ripetuti in maniera minore e abbiamo più giocatrici da ruotare. Logicamente si sono rinforzate un po' tutte e, Juve a parte, e il fatto che nel giro di 3 punti ci siano 4 squadre dimostra che il campionato è molto più competitivo dello scorso anno".

Mister dica la verità: avevate fatto l’acquolina al primo posto della Juve?
"Pensiamo sempre in positivo perché quando andiamo in campo cerchiamo di giocare per vincere. Chi ha visto la partita contro la Juve ha visto una squadra che voleva la vittoria. Prima del gol stavo per togliere un centrocampista per mettere una punta, Bugeja, avevo dato un segnale alla squadra ma loro erano consapevoli. Io non mi accontento mai, preparo le gare sempre per vincere e guardo sempre avanti. guardo la crescrita delle ragazze e farle giocare per farle divertire e per vincere credo sia un vantaggio. Io ho avuto delle esperienze da calciatore e quando mi dicevano 'oggi l'importante è non perdere', no, dal mio punto di vista davi un segnale negativo, invece dai un segnale positivo quando dici alla squadra che deve andare in campo sempre per vincere".

Ora però non si parla più di salvezza. Dove può o dove vuole arrivare questo Sassuolo?
"Viviamo alla giornata e di sicuro non ci nascondiamo. Abbiamo cominciato a ballare, ora dobbiamo ballare. Dobbiamo fare il massimo, dobbiamo raccogliere obiettivi giornalieri che son quelli della crescita delle ragazze e poi buttarli in campo quando affrontiamo le altre squadre. Uno svantaggio rispetto all'anno scorso ce l'abbiamo che è quello di avere squadre più organizzate, che ci studiano e ora cercano di fare la partita della vita contro di noi, come è giusto che sia. Lo dico con grande umiltà: siamo diventati una squadra che dà fastidio".

Qual è stata sin qui la gara più bella giocata dal Sassuolo Femminile? C’è invece una gara che vorrebbe rigiocare?
"Vorrei rigiocare quella contro la Juve perché non ci è ancora andata giù, la qualità dei singoli ha fatto la differenza. Girelli ad esempio, l'ho avuta a Brescia, e a volte mi vinceva le gare da sola: questa è stata la differenza con la Juve. La partita più bella forse dico quella in casa con la Fiorentina, alla prima giornata. Avevamo tante infortunate, c'erano delle giocatrici che erano partite in secondo piano e poi sono diventate protagoniste. Partivamo battuti dall'inizio, poi invece siamo riusciti a vincere".

Ci saranno dei movimenti sul mercato? Avete in programma qualcosa con la società, sia in entrata che in uscita?
"Abbiamo due-tre defezioni importanti: Tomaselli, che era un punto di riferimento importante, Da Canal sulla quale scommettevamo tanto e tutte due sono out per la rottura del crociato. Cambiaghi ha un problema alla caviglia. Abbiamo anche la regola di portare 11 giocatrici italiane e 9 straniere e dobbiamo guardare anche a quello, infatti contro l'Inter è entrata anche Pellinghelli. Speriamo che arrivino una-due giocatrici che ci diano una mano, ne abbiamo bisogno a livello numerico. Io non chiedo niente, lavoro con chi ho a disposizione, il direttore sa di cosa abbiamo bisogno".

Alla ripresa ci sarà la Supercoppa. Le neroverdi sono mature per vincere un trofeo?
"Non si può sapere. Di sicuro abbiamo fame, abbiamo voglia di provare a vincere qualcosa perché negli anni che sono stato qua, questo è il quarto anno, è vero che siamo partiti quasi da zero ma stiamo crescendo. Tutti auspichiamo che un giorno arrivi un trofeo, per dare soddisfazione alle ragazze e soprattutto alla società che crede molto in questo movimento".

Le piace la formula della Supercoppa Femminile? Se sì, può essere un’idea anche per il calcio maschile?
"Mi piace molto, è un'idea da portare avanti nel femminile e potrebbe diventare una bella soluzione anche per il calcio maschile, per mettere in ballo più squadra. Ben vengano iniziative del genere".

A proposito del calcio maschile. Sulla panchina neroverde c’è mister Dionisi. Cosa pensa di lui? Ha avuto modo di conoscerlo in questi mesi? Qual è il vostro rapporto?
"E' un allenatore con il quale ci confrontiamo spesso, come facevo l'anno scorso con l'amico Roby De Zerbi che era bresciano come me e parlavamo anche in dialetto volendo (ride, ndr). Dionisi secondo me è sulla stessa linea di De Zerbi. Ha avuto grande umiltà a non cambiare, a livello di gioco, rispetto all'anno scorso. Sta portando avanti un progetto importante, è un ragazzo molto umile e si spera che tutti riusciamo a fare bene con questa società perché lo merita".

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Ritornando alle ragazze. Le faccio un nome: Sofia Cantore. Lei la voleva già da diversi anni. Sembra sia a Sassuolo da una vita, è un’altra giovane forgiata da lei e che è cresciuta tanto. Dove può arrivare?
"Sofia ha caratteristiche importanti: ha una forza fisica e una tecnica in velocità, quasi nessuno ha queste caratteristiche in A, andiamo sulle top come la Bonansea ad esempio. Ha bisogno di crescere ancora ma per quello che sta facendo vedere ha una prospettiva importante. Con noi c'è stata Lenzini, che ha lavorato per 3 anni, e ora è una insostituibile nella Juventus, vuol dire che ci avevamo visto bene".

Clelland, Cantore, Bugeja e Dubcova possono coesistere insieme?
"Ci stiamo lavorando. E' una soluzione difficile perché credo molto negli equilibri della squadra. Hanno giocato insieme a Pomigliano, una gara vinta per 4-2, poi abbiamo preso due gol su palla inattiva e in quel caso gli equilibri si sono visti tanto. Logicamente devi sacrificarti di più e se vuoi fare male davanti non devi sacrificare le punte, perché se le sacrifichi in fase offensiva poi perdono lucidità negli ultimi 20-25 metri. Cerco di tenere 2-3 calciatrici davanti, 4 diventa difficile proporle. E' un mio pensiero ma credo che gli equilibri siano fondamentali".

A fine stagione lei sarà soddisfatto se…
"Se vedo qualche ragazza crescere tanto e questo è già accaduto perché qualche ragazza che era partita in secondo piano sta diventando protagonista e poi se riusciremo a ottenere una qualificazione in Champions o una vittoria in Supercoppa ma comunque vada sarò soddisfatto lo stesso perché lavorare con queste splendide ragazze, che è una grande soddisfazione".

Sezione: Esclusive / Data: Sab 01 gennaio 2022 alle 08:04
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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