Dopo un pareggio come quello di Monza ci si chiede sempre se il bicchiere sia mezzo pieno o mezzo vuoto. Il mio è tutto vuoto perché l'ho bevuto io ma come può considerarsi quello del Sassuolo? Quella dell'U-Power Stadium (al Brianteo, vecchia denominazione), dove si rievocano anche i vecchi scontri in Serie C, ai playoff, la formazione di mister Dionisi si giocava una finale. La metafora è ormai abusata ma questa volta serve a rendere l'idea sull'importanza della posta in palio. Una finale in cui i neroverdi avevano tanto da perdere e forse poco da guadagnare. E quel poco però hanno provato a guadagnarselo da squadra vera, che lotta con le palle, che si dà una mano anche nei momenti di difficoltà. Ecco, da lì bisogna ripartire per salvare la nave che non è ancora in balia della tempesta ma la vittoria del Verona e l'infame calendario rendono indubbiamente meno sereno il cielo sulla testa del Sassuolo. Più nero che verde in questo momento però una piccolissima stella di color verde speranza è apparsa.

Ieri Dionisi, al netto delle parole di Giovanni Carnevali, si giocava tanto. E se l'è giocato al meglio delle sue possibilità. Il gioco continua a essere deficitario (non vanno mai dimenticate le assenze della prima parte di stagione e gli attuali infortuni), i tiri dei centravanti (tre diversi nelle ultime tre, a parer mio ce ne sarebbe bisogno di un quarto) continuano a essere un miraggio, ma ieri la squadra è stata squadra, gli esterni offensivi messi in azione da un ottimo Obiang (mossa a sorpresa con conseguente esclusione di Maxime Lopez che ora diventa un caso e si aggiunge alla lista degli scontenti capeggiata dal greco) hanno creato diversi grattacapi alla difesa del Monza, tant'è che Palladino a fine primo è dovuto correre ai ripari adoperando tre cambi. Fino al gol di Ferrari il Sassuolo è apparso contratto, probabilmente per via del periodo non semplice e dell'importanza della gara, poi dopo il gol del 13 al 13' minuto che ha 'stappato' i neroverdi (almeno un Ferrari che sgasa a Monza, sarà contenta Shakira, qui non vogliamo le Twingo) si è visto un buon Sassuolo che poteva chiudere sullo 0-2 il primo tempo.

Nella ripresa lecito attendersi la reazione del Monza che è cresciuto fino a meritarsi il pareggio. L'altro aspetto positivo è stata la reazione all'ennesimo errore di un singolo (Pegolo aveva chiamato la palla a Ferrari, l'azione sarebbe finita lì), favorita anche dalle mosse di Palladino che ha tolto un difensore per una punta e ha rischiato di perire se non fosse stato per i due 'regali' di Berardi, che ha stranamente deciso di graziare Di Gregorio e il Monza con il piede meno nobile, il destro. Quando qualcosa deve andare storto stai sicuro che lo farà. Però poteva anche andare peggio. Poteva piovere. E si poteva perdere. Insomma, della formazione di Alessio Dionisi le occasioni migliori e forse i rimpianti più grandi vista la traversa colpita da Laurientè a fine primo tempo, sul punteggio di 0-1, e visti i due errori di Domenico Berardi a pochi passi dalla porta, nella seconda parte del secondo tempo. Ma non basta, serve ancora di più. La squadra ha reagito, ha dimostrato di essere dalla parte dell'allenatore ma il Sassuolo non è guarito. I problemi restano. Il primo punto del 2023 però deve fornire la spinta necessaria per provare ad andare oltre nelle prossime quattro partite con Milan, Atalanta, Udinese e Napoli (all'andata 1 punto, lo 0-0 con i rossoneri). Non possiamo ancora parlare di ripresa (non lo avrei fatto nemmeno in caso di vittoria a Monza, specie dopo la vittoria del Verona) ma Dionisi ieri con il ritorno al 4-2-3-1 (a tratti, a seconda dei movimenti, sembrava un 4-2-1-3 o un 4-1-4-1) e lavorando sulla testa dei calciatori ha provato a trovare la medicina giusta. Basterà? Ai poster(i) l'ardua sentenza!

Il vero problema del Sassuolo quest'anno, alla fine del girone d'andata si può fare un primo importante bilancio, è stato, per dirla alla Shakhira "l'aver scambiato una Ferrari (e mi viene buono anche nel titolo visto il gol di Gian Marco ma non c'è un secondo riferimento) per una Twingo". Questa squadra, dispiace dirlo ma lo dicono i fatti, si è indebolita. Non è la fuoriserie dello scorso anno, la cilindrata non è la stessa (ma ci sono squadre più scarse, almeno sulla carta). Prima o poi doveva succedere. Anche abilissimi ed eccezionali dirigenti quali quelli neroverdi dovevano sbagliare alcune scelte. Non sono bocciature definitive ma parziali. Tutti hanno ancora a loro disposizione del tempo per dimostrare che queste precedenti affermazioni sono sbagliate, alcuni stranieri sono esplosi solo al secondo anno, ma il Sassuolo non ha tutto questo tempo. Sin qui l'unico acquisto azzeccato è stato Laurientè. Pinamonti, vista anche la spesa, non ha reso secondo aspettative. Idem Thorstvedt e Alvarez (il loro cartellino pagato in doppia cifra) ma anche altri elementi 'secondari' come Matheus Henrique, Abdou Harroui, Emil Ceide o Janis Antiste. Erlic è andato a fasi alterne, può fare meglio. Ah, in Primavera c'è un certo Kevin Bruno che sta facendo faville. Hai visto mai...

P.S.

Mimmo, stai calmo cribbio!

Sezione: Editoriali / Data: Lun 23 gennaio 2023 alle 15:34
Autore: Antonio Parrotto / Twitter: @AntonioParr8
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