"Ho perso le parole. Eppure ce le avevo qua un attimo fa. Dovevo dire cose, cose che sai che ti dovevo, che ti dovrei". Ultimo editoriale dell'anno e non trovo le parole. La prima che mi viene in mente è sicuramente GRAZIE! Il Sassuolo ha chiuso al 7° posto ma a pari merito con la Roma e per la differenza reti, per soli 2 maledettissimi gol, non potrà giocare per la seconda volta nella sua storia in Europa. A inizio anno il sottoscritto aveva detto: "Sarei sorpreso se il Sassuolo restasse fuori dall'Europa". Non ci sono andato molto lontano. Credevo nella squadra, nella forza delle idee del suo allenatore Roberto De Zerbi, nel lavoro (era il 3° anno e il gruppo era rimasto praticamente uguale, un grande vantaggio). Il Sassuolo è stato sfortunato. Non ha avuto quasi mai il miglior Caputo, il miglior Boga (32 gol insieme lo scorso anno, quest'anno 15, praticamente meno della metà) e ha accarezzato ugualmente il sogno europeo. Cosa sarebbe successo con la squadra al gran completo? Provate a togliere Lukaku e Lautaro all'Inter per 4 mesi e a far giocare i nerazzurri in attacco - con tutto il rispetto - con Pinamonti e Sanchez o con Perisic: il risultato sarebbe lo stesso? Non abbiamo controprova ma probabilmente no.

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Oggi è il giorno dell'amarezza, dei rimpianti e dei pianti. Ma anche della felicità. L'ottavo posto o il 7° posto in coabitazione per il Sassuolo è qualcosa di incredibilmente meraviglioso e firmerei per avere ogni anno una classifica del genere. Ma è altrettanto vero che a un certo punto della stagione iniziavo a sentire quell'acquolina in bocca in salsa magicamente europea e ora c'è quel gusto leggermente amaro in bocca che le papille gustative fanno fatica a 'digerire' e a mandar giù. Quella di quest'anno, comunque vada, resta però una grandissima stagione. Una stagione da incorniciare. Record di punti (62), stagione record per Berardi (17 gol) e tanti festeggiamenti. Ed è inevitabile veder scendere anche qualche lacrima a tinte neroverdi.

Un paragrafo a parte lo merita sicuramente mister Roberto De Zerbi, artefice principale delle ultime tre annate. Osannato, apprezzato, ma anche 'contestato' (da una sparuta minoranza), il DeZe è un tecnico che ha sempre fatto discutere. Cosa ne sarà della sua carriera lo scopriremo solo vivendo ma sicuramente è uno di quei tecnici che ha lasciato il segno nella storia del Sassuolo e che ha 'sfruttato' a dovere il club neroverde come trampolino di lancio per la sua carriera. Ora andrà allo Shakhtar perché a Sassuolo "di più non si può fare". Questo ovviamente lo vedremo. Ma è giusto rispettare la sua scelta e la sua opinione. Anche se dispiace. Da domani parleremo di un nuovo Sassuolo, oggi è il tempo delle celebrazioni. E allora grazie al mister e anche al suo splendido staff che ha condiviso questi 3 anni in neroverde che resteranno stampati sui libri di storia. Grazie a chi ha condiviso questi 3 anni che sono anche i primi 3 anni di vita di SassuoloNews.net (visto mister, è stato un po' sfigato, Di Francesco e chi l'ha preceduta non ha dovuto sorbirsi il sottoscritto, ma in Ucraina sarà sicuramente più fortunato con Olga).

E prendo in prestito le mie stesse parole: grazie per quanto fatto in questi anni, per ogni maglia sudata, per ogni cazzata, per ogni urlo, per ogni traguardo raggiunto, per ogni esultanza, per ogni rigore, per ogni singolo pallone toccato, per ogni singolo cambio, per ogni singola indicazione, per ogni singola scazzata, per ogni singola pazzia, per ogni singola gara, per ogni singolo minuto, per ogni singolo secondo vissuto in neroverde. 

Sezione: Editoriali / Data: Lun 24 maggio 2021 alle 12:00
Autore: Antonio Parrotto / Twitter: @AntonioParr8
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