Arrivato a Sassuolo nel gennaio del 2020, è andato via la scorsa estate, accettando la corte dello Sparta Praga. In neroverde è stato un anno e mezzo ma tanto è bastato per lasciare un buon ricordo. Stiamo parlando di Lukas Haraslin, esterno offensivo classe ’96 che ha collezionato 26 presenze e un gol, contro il Bologna. In tanti quest’anno lo avrebbero voluto ancora in neroverde, vista anche l’emergenza sulla fascia sinistra che ha costretto Dionisi a puntare sul terzino Kyriakopoulos, ma è inutile guardarsi indietro. Sassuolo resterà per sempre nel cuore di Lukas che, intervistato in esclusiva dal direttore di SassuoloNews.net Antonio Parrotto, ci ha raccontato la sua nuova vita a Praga ma soprattutto la sua esperienza precedente in neroverde. Ecco le sue parole.
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Hai lasciato l’Italia per lo Sparta Praga. Hai segnato 4 gol sin qui, uno importantissimo nel derby, hai segnato anche in Nazionale alla Croazia. Come sta andando questa tua annata?
“Sono molto contento di aver avuto un impatto positivo sin da subito. Ho avuto la possibilità di giocare, ho fatto il primo gol nel derby e sono contento anche per gli altri gol ma non mi voglio fermare, voglio continuare a far bene con questa maglia. In Nazionale ho segnato anche contro la Croazia, è stato un periodo importante per me, anche se non ci siamo qualificati per il Mondiale, però fare 2-2 con la Croazia è un buon risultato e, tornando allo Sparta, sto vivendo un bel periodo ma, come ho detto prima, non mi voglio fermare”.
Facciamo un salto indietro e torniamo al Sassuolo. Sei arrivato a gennaio del 2020. Hai totalizzato 26 presenze 1 gol. Sei soddisfatto di quanto hai fatto in neroverde?
“I giocatori che non giocano tanto non sono molto contenti dove sono ma io a Sassuolo mi trovavo bene. C’era una bella squadra, sia come giocatori che come persone. Non posso parlarne male. Sicuramente volevo fare di più: più partite, più gol, ma a Sassuolo mi sono trovato bene, sia come giocatore che umanamente”.
Quando sei arrivato c’era mister De Zerbi: che rapporto avevi con lui? Che allenatore è? Ti ha sorpreso la sua scelta di andare allo Shakhtar?
“Con De Zerbi non ho avuto alcun problema. Mi sono allenato come ho fatto con tutti gli altri allenatori, poi è sempre il mister a fare le scelte. È vero, non ho giocato tanto, ma quando ho avuto l’opportunità di giocare ho sempre dato il 100%, ovviamente non tutte le gare vengono al 100% ma volevo fare sempre il meglio per me e per aiutare la squadra. È un bravo allenatore, la sua squadra deve giocare con la palla, anche contro le squadre più forti di noi. Lo Shakhtar? Il mister è ambizioso, magari è andato allo Shakhtar per fare la Champions ma è una sua decisione”.
Ora c’è mister Dionisi. Lo hai conosciuto poco ma per quel poco che hai visto: che tipo di allenatore è? Quali sono le differenze con De Zerbi?
“Sì, ho lavorato poco con Dionisi ma sapevo che era simile a De Zerbi, anche a Empoli, vuole sempre giocare con la palla. Negli allenamenti che ho fatto si lavorava tanto con la palla, partitine, possessi, poi è così che gioca il Sassuolo”.
Un elemento importante per te è Francesco Palmieri. Ti ha portato al Parma e poi lo hai ritrovato a Sassuolo: che rapporto hai con lui? Quanto è stato importante per te e la tua crescita?
“Il Direttore Palmieri, sin dal primo giorno in Italia, mi ha sempre dato una mano, anche quando ero al Parma, e così è stato al Sassuolo. È stato lui a consigliare il mio acquisto ai dirigenti della prima squadra. Io sono sempre in contatto con lui, posso dire che abbiamo un buon rapporto”.
Sei stato un anno e mezzo a Sassuolo: che rapporto hai avuto con i tifosi e con la città?
“A Sassuolo mi trovavo molto bene. È stato un peccato non aver potuto giocare davanti ai nostri tifosi perché durante il mio periodo in neroverde è scoppiata la pandemia e c’erano gli stadi chiusi, però ho avuto modo di interagire con loro prima degli allenamenti o delle partite, e posso dire che si sono sempre comportati bene, non posso dire nulla”.
In estate hai lasciato il Sassuolo e sei andato allo Sparta Praga. Perché è arrivata questa decisione? È stata una tua scelta?
“Lo Sparta ha chiamato, aveva bisogno di un attaccante esterno e non potevo dire di no perché sono un giocatore con molta ambizione, che vuole sempre giocare, vuole sempre crescere e ho scelto lo Sparta perché giocava in Europa League, quest’anno giochiamo la Conference. Sono molto contento di questa scelta e spero di crescere ancora”.
Senti ancora i tuoi ex compagni del Sassuolo? Che rapporti hai con la squadra?
“Sì, mi sento ancora con loro, in particolar modo con Filip Djuricic (i due sono andati anche in vacanza insieme tempo fa, ndr). Ci sentiamo quasi ogni giorno“.
Qual è il ricordo più bello di Sassuolo che porterai sempre con te?
“Il primo gol in Serie A contro il Bologna: questo è stato uno dei momenti più belli a Sassuolo. Ma non dimentico la vittoria a San Siro in rimonta per 1-2: anche questo è un bel ricordo”.
Dove ti vedi tra 5 anni? Speri in un ritorno in Italia?
“È una domanda difficile, non so dove sarò tra 5 anni. Io penso al presente. Sono un ragazzo che vuole sempre giocare e crescere, vedremo cosa succederà fra 5 anni. Ora sono allo Sparta e penso a fare bene con questo club”.
Si ringrazia Lukas Haraslin per la disponibilità e cortesia dimostrata nell'occasione.
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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