Il punto interrogativo resta d’obbligo perché anche se a molti il titolo può sembrare una bestemmia calcistica servono molti più riscontri ma se due indizi fanno una prova allora tre partite cosa sono? Forse sono ancora poche per delineare una prova concreta nel mondo del calcio perché la prossima gara potrebbe già smentire tutto e mandare a monte i piani anche del più bravo detective ma intanto partiamo dai numeri: tre partite senza Domenico Berardi e tre vittorie. Non era mai successo al Sassuolo di fare così bene senza Berardi. Abbiamo sempre parlato di un Sassuolo con Berardi e di un Sassuolo senza Berardi, ovvero di una squadra che faticava tantissimo a far punti senza il suo leader maximo.

Quest’anno però non è così. O almeno, così non è stato sin qui, perché tre vittorie senza Berardi non possono essere un caso. Sei punti sono arrivati in trasferta contro Verona e Cagliari, due campi difficili, e la terza è arrivata in casa contro la Fiorentina. È vero, la Fiorentina non è quella di un tempo e sta vivendo una stagione da incubo che nemmeno Antonino Cannavacciuolo se dovesse trasformare la sua trasmissione riuscirebbe a salvare, ma il Sassuolo è noto per resuscitare i suoi avversari, basti pensare al penultimo precedente con il Genoa.

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Lui è il Tarik e io il Volpato, siamo in società, di noi ti puoi fidar. Pairetto, l'hai fatta...Grossa!

Diciamo che con la Fiorentina c’erano tutti i crismi affinché questo accadesse davvero: il patto squadra-tifosi a Bergamo, la Fiorentina vogliosa di trovare la prima vittoria, l’infortunio di Berardi. E invece no. Il Sassuolo ha messo in campo più cazzimma rispetto alla formazione viola che si è sciolta come neve al sole alle prime avversità e il Sassuolo, grazie anche al sostituto di Berardi, quel Volpato che sin qui non ha fatto rimpiangere il numero 10, ha portato a casa 3 punti fondamentali.

E allora la domanda sorge spontanea: il Sassuolo non è più Berardi dipendente? La società quest’anno ha lavorato diversamente sul fronte calciomercato Sassuolo, merito anche di Francesco Palmieri, che ha impostato la squadra su una strada diversa. Più fisicità, lacuna negli ultimi anni, e soprattutto più personalità, forse pensando anche a una possibile assenza prolungata di Berardi che negli ultimi anni purtroppo qualche partita di troppo causa infortunio l’ha sempre saltata. Paradossalmente, proprio l’anno scorso, quello che doveva essere il più difficile dal punto di vista fisico al rientro dopo 8 mesi di stop, Mimmo è sempre stato bene e le uniche gare le ha saltate durante gli infrasettimanali, per scelte tecniche, per normali rotazioni.

Però forse non basta appendere la maglia nello spogliatoio come un santino 'portafortuna' e non è un caso che a una squadra piena di talento siano stati affiancati anche elementi di spessore all'interno dello spogliatoio, uno su tutti Nemanja Matic, nuovo spirito guida della squadra, ma penso anche ad Aro Muric e Jay Idzes, o a un giovane talento come Tarik Muharemovic che ha già dimostrato di avere una grande personalità, nonostante l'età, senza dimenticare gli ambiziosi Ismael Koné e Andrea Pinamonti. Ecco, là dove c'era una squadra ricca di talento ma spaesata senza il suo nume tutelare oggi c'è una squadra che si compatta e non si sfalda alla prima avversità e riesce anche senza la sua guida a ottenere il massimo. E questo è un grande traguardo per il Sassuolo che nell'ultimo decennio e spicci è sempre stato Berardi-dipendente e naturalmente spera di esserlo ancora ma ora, anche quando Mimmo non c'è, i topi...ballano!

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Sezione: News / Data: Lun 08 dicembre 2025 alle 13:48
Autore: Antonio Parrotto / Twitter: @AntonioParr8
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