Nell'indagine della Procura di Torino sulla Juventus non ci sono solo i bianconeri (unici indagati). La Procura vuole vederci chiaro anche sui rapporti tra la Juve e gli altri club e nel filone 'partnership' figurerebbero anche i neroverdi: le società coinvolte sarebbero, oltre al Sassuolo, anche Sampdoria, Atalanta, Empoli e Udinese. Si tratta di rapporti che, sempre a detta della Procura, avrebbero "minato la lealtà della competizione sportiva". Le partnership nel mondo del calcio non sono di certo una novità e rientrano nella normale attività di gestione, specialmente nel calciomercato. Ma, secondo la Procura, in taluni casi si sarebbe andati ben oltre. Per esempio - scrive oggi La Gazzetta dello Sport - nella trattativa per il passaggio di Manuel Locatelli alla Juve dal Sassuolo.

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Nell'estate del 2021 la Juve stava trattando con il Sassuolo l'acquisto di Manuel Locatelli. Sul giocatore c'era, come noto, anche l'Arsenal, pronto a offrire di più rispetto ai bianconeri. Solo che la Juve può giocarsi la carta dell’antica amicizia con il club emiliano. Cosa che avverrà, sebbene Cherubini stesso si lamenti dell’atteggiamento dell’a.d. neroverde Giovanni Carnevali. "Se io sono in partnership e poi quando vengo a comprare un giocatore sono trattato come un cliente che arriva per la prima volta, che partnership è? Se io mi siedo e Giovanni mi dà le stesse condizioni che dà a Edu dell’Arsenal che non ha mai visto in vita sua, qual è il valore aggiunto della nostra relazione decennale? Che fine hanno fatto gli 8 milioni che ha guadagnato in 6 mesi con Demiral, che non sapeva chi fosse (...) e dovevamo prenderlo noi ma non avevamo posto? Che fine ha fatto il nostro decisivo appoggio quando ha preso Sensi? E la valorizzazione di Zaza? E i 13 milioni presi da Lirola?". Insomma, la Juve si sarebbe mossa in passato favorevolmente nei confronti del Sassuolo e Cherubini si sente il diritto di rivendicare condizioni di favore nell’affare Locatelli. Il d.s. bianconero, in un’altra intercettazione, spiega anche i dettagli contabili dell’operazione, che si concretizza in un prestito biennale con obbligo di riscatto in caso la Juve faccia un punto in campionato nel febbraio o marzo 2023. Condizione fittizia, per la Procura. Alla stregua anche gli affari con l'Atalanta per Romero, Kulusevski e Demiral.

La Juve, sempre leggendo le carte della Procura, era in debito con l’Udinese. Tanto da essere costretta a "comprare Compagnon per 4,5 milioni e Palumbo in prestito". Parole di Giovanni Manna in un’intercettazione con un altro dirigente della Signora, l’ex portiere Marco Storari. E perché? "Per sistemare tutte le merde che ha lasciato lui»" Lui è Fabio Paratici, l’ex Chief Football Officer bianconero, che era stato uno dei creatori della rete di partnership. Tanto da rivolgersi così a Giovanni Corrado, d.g. del Pisa, in un dialogo sulla possibilità di acquistare l’attaccante Lucca: "L’ho sempre fatto, l’ho fatto con Caldara (...) L’operazione devi farmela fare a me! La faccio io anche per il Pisa. L’ho fatto per il Genoa, per l’Atalanta, per il Sassuolo tutta la vita. Quando io facevo l’operazione non è che pensavo alla Juve: pensavo che il Genoa deve stare bene (...) e se tutto va bene, troppi soldi per tutti!". Un modus operandi che è, a dirla tutta, andato avanti, almeno secondo gli inquirenti, anche dopo l’addio di Paratici alla Juve. Tanto che, per esempio, riguardo alla Sampdoria viene preso in esame il trasferimento in prestito dell’olandese Ihattaren il 31 agosto 2021.

Sezione: News / Data: Mar 06 dicembre 2022 alle 11:17
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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