Josè Mourinho nel post-partita di Sassuolo-Roma si è presentato davanti ai giornalisti e ha deciso di parlare in portoghese. Una nuova provocazione dopo le parole della vigilia e il possibile deferimento della Procura. Una lunga dichiarazione in portoghese, senza prendere fiato per non permettere all’interlocutore su DAZN di intervenire (in conferenza ha risposto alle domande, sempre in portoghese), che ha mandato in tilt chi stava ascoltando - qualcuno sarà addirittura corso ad aggiornare la lingua con il telecomando, immaginando di aver toccato qualche tasto sbagliato - e ha come al solito spaccato osservatori e fedelissimi. Tutto questo in tempo reale.

Alessandro Vocalelli sulla Gazzetta dello Sport ha così commentato: "Perché molti non l’hanno presa benissimo - considerando che Mourinho da anni si esprime perfettamente in italiano, conoscendo anche i tempi di certe battute - e di conseguenza hanno immediatamente bollato e bocciato la sua performance come un gesto almeno irriguardoso per il Paese che lo ospita e i tanti che erano lì ad ascoltarlo. Dopo aver attaccato i giocatori per il pareggio con il Servette, c’era prima bisogno di spostare velocemente l’attenzione su altri bersagli alla vigilia e poi trovare il modo per ridimensionare o addirittura scusarsi - si offenderà Mourinho per questo? - senza farlo esplicitamente. Già, perché qual è il sottinteso? Ora parlo nella mia lingua, perché nella vostra non mi capite o fate finta di non capirmi. L’operazione, per la verità, è riuscita solo parzialmente".

SCELTI DA SASSUOLONEWS:

Mourinho Berardi, cosa è successo: galeotto fu Kumbulla?

Carnevali: "Sono soddisfatto del Sassuolo. Il pensiero di Mourinho è del tutto sbagliato"

Sacchi: "Carnevali ha approfittato dell'ignoranza altrui: con poco ha ottenuto tanto. Sassuolo esempio"

Ancora Vocalelli: "Perché anche la tesi finale - non concedo fair play a chi ha un giocatore che non conosce il fair play - non è da Mourinho. Da un allenatore che anche nella sua storia - da Casillas a Sergio Ramos per citare alcuni esempi tra i più famosi; dai cattivi del Bodo Glimt per finire al traditore urlato a Karsdorp - non ha mai scambiato il 'tutti per uno' con un più comodo 'uno per tutti'. Senza contare - come si può dar torto a Dionisi? - che è sempre meglio parlare dei propri e non dei calciatori di altre squadre. Cosa che Mourinho di certo non tollererebbe. Ma più ancora, nel suo post partita in portoghese, si è dimenticato (o forse no) di dire una parola sull’arbitro. Anzi, su arbitro e Var. Perché Marcenaro e Di Bello sono stati perfetti, sul rigore e sull’espulsione di Boloca rivista velocemente al monitor. Sarebbero bastate cinque parole soltanto. 'Ho sbagliato, sono stati bravissimi'".

Sezione: Non solo Sasol / Data: Mar 05 dicembre 2023 alle 17:16
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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