Luca Moro è il nuovo acquisto del Sassuolo. Sulla cresta dell'onda grazie ai 21 gol in 21 partite segnati con il Catania, l'attaccante classe 2001 si è raccontato a CronacheDiSpogliatoio, partendo da uno dei suoi idoli, Alberto Paloschi: "Da piccolo giocai un torneo e lui era l’ospite d’onore. Era salito alla ribalta e noi sognavamo di diventare come lui. A fine allenamento gli chiesi un autografo: è stato il primo della mia vita". Adesso è il suo momento: "Se ami il calcio, Catania è un appuntamento romantico. Una tifoseria del genere, così calorosa, è una linfa vitale se ti piace questo sport. Nelle ore interminabili di viaggio in trasferta mi sto guardando tutta la saga Marvel, avevo visto solo qualche film sparso. Ho un approccio rilassato alla partita e al rendimento che sto avendo".

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Un amore, tra Moro e Catania, nato sin da subito: "Quando sono atterrato la prima volta in aeroporto, dovevo aspettare qualche minuto. Così sono andato al bar per mangiare e, appena mi sono abbassato la mascherina per il primo boccone, il barista ha urlato: ‘Ma tu sei Luca Moro! Dobbiamo farci una foto!’. E si è creato un capannello di persone curiose. Ho firmato e i tifosi hanno iniziato a inviarmi foto della curva e video dei tempi della Serie A. L’affetto è fortissimo. La doppietta del derby ha portato anche El Papu Gomez, ex Catania, a fargli i complimenti: "Al termine della partita, i tifosi venivano da me dicendo ‘Tu non ti rendi conto di cosa hai appena fatto’". I compagni di squadra gli vogliono bene, e insieme ad alcuni di loro ha comprato un bersaglio per le freccette: "Ci giochiamo il pomeriggio, nel tempo libero. Non ci avevo mai provato, possiamo dire che me la cavo".

Luca ha avuto un grande exploit e non è frutto del caso: "Verso la fine della scorsa stagione ho cambiato alcune componenti della mia vita. Ho chiesto ai preparatori e al nutrizionista della SPAL alcuni consigli per realizzarmi: avevo capito che l’allenamento con la squadra non bastava più. Anche perché mi dissero: ‘Ricorda, che gli allenamenti li fanno tutti…’. Quindi per spaccare serviva qualcosa di diverso. Prima mangiavo di tutto, d’altronde il metabolismo da giovane te lo consente. Infatti, da quando ho regolato la mia alimentazione, più che differenze fisiche, percepisco più forza e vigore in allenamento. Mi hanno spiegato quanto fosse essenziale fare prevenzione: ho iniziato a lavorare con gli elastici per rendere più esplosivi glutei e gambe".

Una componente essenziale è stata la voglia di arrivare. In un’intervista sul canale YouTube del Padova, pubblicata nel 2019, Luca è da poco maggiorenne e spera di trovarsi in Serie A a 10 anni da quel momento. Gliene sono bastati 3: "Non mi aspettavo di arrivarci così velocemente, ma sapevo che ce l’avrei fatta. Avevo visto il percorso di Flavio Bianchi, conosciuto a Genova, che dopo una buona esperienza in C è stato richiamato al Genoa. Il percorso per me era chiaro: certo, non con questa fretta. Neanche pensavo di segnare 20 reti in 5 mesi. L’obiettivo era farne 10, ma quando ne segni 7 nelle prime partite ti dici: ‘No, 10 sono pochi’. Entri in campo libero di testa, la partita devi godertela".

La sua prima maglia è stata quella di Materazzi, "comprata nel 2006 dopo il Mondiale", ed è nato proprio difensore, ma "arrivato alla partita, mi dava fastidio non poter salire a segnare, così chiesi al mister di cambiarmi di ruolo". Proprio grazie a questa scelta lo spogliatoio etneo si è riempito di pasticcini: "Segno all’esordio e, come da tradizione, porto qualche dolcetto. La partita dopo segno una doppietta e tutti ‘Dai, ora li porti per la doppietta’. La gara successiva segno ancora: ‘Ragazzi, basta, se continuo così mi tocca comprarli tutte le settimane!’ Quante tentazioni, difficile resistere… con tutti questi fritti. Il mio debole sono i cannoli".

Adesso il Sassuolo lo aspetta per il salto tra i grandi. Personalmente non conosce nessuno dei neroverdi, ma "guardo i video di Scamacca, è davvero forte. La qualità del gioco è diversa, così come il tipo di palloni che ti arrivano e che devi dare. Non ne arrivano molti sporchi come qui in C, dove sono metà alti e metà rasoterra. In A ci sono molti passaggi rasoterra: si fa gioco, specie al Sassuolo". L’aspetto che più incuriosisce Luca, però, è il VAR. "I contatti saranno diversi. In Serie C non c’è, quindi se cadi dopo un contatto che tu percepisci come grande, ma non visibile a occhio nudo, nessuno fischia. In Serie A, invece, devi stare attento a come ti muovi sia in attacco che in difesa, devi essere furbo. Non vedo l’ora di affrontare Ibra e la difesa dell’Inter". Per adesso, il Sassuolo può usarlo a FIFA. "Ci gioco in quelle sere in cui mi ritrovo da solo a casa. Lo scorso anno, quando ero alla SPAL, ho avuto per la prima volta il mio avatar nel gioco. Luca Moro, overall 62. Non avevo l’immagine ma la giocabilità era realistica, avevano fatto un bel lavoro. La mia carta su FUT non esisteva, potevo usarmi solo nella modalità calcio d’inizio», scherza, pensando alla prossima stagione: «Secondo me sarò… overall 70, d’altronde arrivo dalla C. Sarei soddisfatto. E poi non vedo l’ora di avere la mia carta 99, quella che danno ai calciatori! Prenderò qualche carta IF per fare un bel tridente".

Sezione: Non solo Sasol / Data: Gio 10 febbraio 2022 alle 12:40
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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