Julien Lopez, fratello di Maxime, racconta i segreti del nuovo centrocampista del Sassuolo che ha già conquistato tutti. Ecco le sue parole a gianlucadimarzio.com: “Il gol contro il Napoli? Quasi una rete alla Nasri. Lo hanno paragonato a lui ma sono giocatori diversi. Mio fratello è più un regista, gli piace far giocare la squadra. Piccolo, veloce e scattante. Sa far male. Da piccolo era sempre il giocatore più basso in squadra. Fino a 17 anni ha sofferto perché gli altri crescevano e lui no. Poi ha lavorato per migliorare la tecnica. Guardate dov’è adesso”.  

Qualità palla al piede e visione di gioco, se ne erano accorti anche Barcellona e Liverpool: “Con i blaugrana non c’è mai stato nulla di concreto. Gli scout dei Reds, invece, sono venuti a Marsiglia per parlare con la nostra famiglia qualche anno fa. Maxime è andato in Inghilterra per tre giorni. Ha anche assistito al derby con l’Everton. Gli avevano proposto un contratto da professionista. Tornati a casa, l’OM ha scelto di fare una proposta importante a Max. Nonostante avesse appena 17 anni. E ha scelto di restare in Francia”. Un commento su Rudi Garcia, suo ex allenatore al Marsiglia: “Gli ha subito dato fiducia. Non ha avuto paura di far giocare titolare un ragazzo appena diciottenne nel Vélodrome pieno. Ricordo la prima partita in programma contro il PSG. L’allenatore disse a Maxime che l’avrebbe schierato dall’inizio. Il giorno dopo ho guidato sette ore e mezza da solo per non perdermi l’esordio dal 1’ in campionato. Risultato? Non è mai entrato. Il lunedì avevo gli allenamenti di mattina e ho guidato tutta la notte per tornare a casa”.

Esordio soltanto rimandato. Maxime si è preso le sue soddisfazioni. Nato e cresciuto a Marsiglia. Ha giocato dieci anni nella sua squadra del cuore. In campo anche nella finale di Europa League contro l’Atletico Madrid: “Tutta la famiglia era allo stadio. È stata un’esperienza bellissima. Peccato per il risultato, ma la squadra di Simeone era più forte”. Poi sul Sassuolo: "De Zerbi l’ha chiamato e in dieci minuti era già convinto di trasferirsi. Hanno parlato di modulo, tattica, ruolo. Lui è l’allenatore di cui mio fratello aveva bisogno. In quella telefonata ha ritrovato la voglia di mettersi in gioco”. In neroverde anche qualcun altro ha spinto Maxime verso l’Italia, come vi abbiamo anticipato in esclusiva: “È Boga, sono molto amici. Jeremie è nato e cresciuto Marsiglia come noi. Gli ha parlato bene della squadra e della città. Da piccoli si sfidavano nei campetti della città, ora sono compagni di squadra in Serie A".

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Sezione: Non solo Sasol / Data: Mar 03 novembre 2020 alle 17:26
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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