Edoardo Goldaniga sulle tracce del nonno. Nonno Giacinto, ala sinistra del Grifone nel 1952/53 ha preceduto di 67 anni il difensore arrivato dal Sassulo: "Il Genoa era nel mio destino, pure mio padre, che purtroppo non c'è più, sarebbe felice", racconta il difensore classe '93, arrivato al fotofinish in prestito dal Sassuolo e voglioso di far capire ai nuovi tifosi perché il suo soprannome è Goldrake, ai microfoni de Il Secolo XIX: "Me l'hanno dato i supporter del Pisa, lì avevo fatto molto bene".

È da anni che viene accostato al Genoa: era realtà o fantamercato?
"Era vero: quando ero al Palermo c'era stata la possibilità di venire qui, ma non si era concretizzata e poi ero andato al Sassuolo. Io, però, ci ho sempre sperato di diventare un giocatore del Genoa".

E stavolta ce l'ha fatta.
"La trattativa era aperta da un po', ma si è formalizzata solo l'ultimo giorno. Sono molto felice, c'erano altre offerte, potevo anche restare al Sassuolo ma volevo il Genoa a tutti i costi, per la piazza, il club, il mister, la squadra. E ringrazio Capozucca che mi aveva già avuto a Frosinone. Non potevo farmi scappare questa chance".

Anche perché il Genoa era nel suo destino...
"Sì, non ho conosciuto mio nonno, quando sono nato non c'era più, ma nella mia famiglia paterna erano costanti i racconti su quella sua esperienza al Genoa. Quando i miei parenti hanno saputo che sarei venuto hanno festeggiato e anche mio padre sarebbe stato contentissimo. Quando giocavo a Marassi veniva sempre a vedermi. E proprio al Ferraris avevo segnato il primo gol dopo la sua morte e l'avevo dedicato a lui in un Genoa-Palermo 3-4".

Le piace il clima del Ferraris?
"Già da rivale mi emozionava e pensavo sempre che avrei voluto viverlo da rossoblù. Anzi spero presto di segnare di nuovo a Marassi, ma con la maglia del Genoa: qualche gol lo faccio sempre, ne ho fatti 6 in 4 anni: spero di continuare".

Sezione: Non solo Sasol / Data: Dom 08 settembre 2019 alle 14:26
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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