Francesco Farioli è il più giovane allenatore del calcio europeo a guidare una squadra in massima serie, il Karagumruk, in Turchia. Laureato in filosofia, è partito come preparatore dei portieri. Dopo alcuni anni trascorsi nelle serie minori, a 25 anni Farioli è diventato il preparatore dei portieri della Lucchese, in Serie C. Da lì, l’incontro con De Zerbi in un match di Coppa contro il Foggia e l’inizio di un’incredibile avventura che lo ha portato a Benevento e Sassuolo con il mister bresciano e poi ora a guidare la squadra turca: “Prima di entrare nello staff di Roberto, mi ero avvicinato al mondo della match analysis collaborando con la piattaforma Wyscout. Il loro interesse era principalmente rivolto alle partite di Champions, io rimasi colpito dai rossoneri di De Zerbi. Giocavano un calcio differente da quello delle altre squadre di C, così preparai un’analisi del suo gioco. Qualche settimana più tardi, mi telefonò il suo preparatore atletico: mi portava i complimenti del mister. Poi entrai direttamente in contatto con De Zerbi: ci sentivamo ogni tanto, per salutarci o mandarci un messaggio di auguri. Il giorno in cui ho letto che Roberto sarebbe andato a Benevento e che avrebbe potuto scegliere il suo staff, preparai la valigia sperando in una sua chiamata. E così è stato. De Zerbi e Guardiola sono due dei miei riferimenti, così come vedo in Bielsa e Spalletti due maestri".

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Da Caputo a Brignoli dopo il gol segnato al Milan, sono tante le immagini di calciatori che, esultando dopo una rete o un rigore parato, corrono in panchina ad abbracciare Farioli: merito di un’attenzione speciale rivolta da Francesco ai singoli. “E’ quello che è successo tra De Zerbi e Locatelli: se riesci a capire come mettere a suo agio un giocatore, a beneficiarne sarà tutta la squadra. E una volta che la squadra comincia a girare, allora il singolo cresce sempre di più e viceversa”. 

Sezione: Non solo Sasol / Data: Ven 15 ottobre 2021 alle 19:22
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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